Via Consolare - anno I - n. 7-8 - giugno-luglio 1940

ITALIANIELMONDO Roma ha riaperto le braccia materne at ft,gli, che tn tempi zantam ed oscu:ri, oostretti dalla lotta per l' erute,iro e dall' in,suffl,ctenza terri:torial,e della J>.at71ia, emigrarono verso lidi stranieri, per anàare a fecondare con le loro energie al.tre te;rre, a pa~- re a/Jtre proàuzioni. Il lavoratore italta11-0 all' estero è stato sempre //$empio d,i tenacia e di passione; l' al/Jissimo rendimento nel lavoro, za rl/$ÌSte;riro ammirevole agli sforzi; l'abilità tecndca e professionale; l' tnteUigenza vivace, la mirabile volontà proàuttiva J.o palesavaoo tipico rappresen,tamJ//e di una stirpe biologicamente e mentalmente superiore. Tutte queste dot1, nonostame r ost>i.lità sorda che accompagna le azioni e J.e iniziative di una stro,niero, h,am.no partato -neUa maggioranza dei casi al successo i rudi e tenaci lavoratori itaUarnt. Le ope?'e, che il nostro lavoratore ha ereUo in ogni parte del mondo, sono l' orgoglioso distintivo di una razza di costruttori. Ma troppo spesso tali opere, cadendo neU' anoni1nato irriverente, facevano semire più acuta ai nostri fratelli lontani la dolorosa assenza della Patria, che sembrava avere abbandonato i suoi fig,ì al loro de.~tino. 11'b Francia i lavoratori ita,,tani compi=i,o il miracolo della redenzione agricOla di intere regioni qooli il Tolosano, mentre ingegrvert ed operai italiani davano vita all' opera di ricost-ro.zione e di riorgamdzzazione di tutte Le parti del territorio francese ri,na1/rtesoggette alla furia devastatrice della guerra. Nella Svizzoera t1 genio costruttivo degli Italianl4 ha creato le cicloptche opere ct,egU sbarr/li1nenti montani ed alla meravigliosa tcn-acia dei nostri connazionali si devono intere città come la nuova Tunisi e Ca,sablanca. Numerosissimi nucoo-i di pescatori, altamente apprezzati per la notevole capacità e per la miracolosa resistenza j!sica, vivo110 nel!' Australia e nella ]iuova Zelanda. Nel Queenslanà vaste coltivazioni della canna da zucclvero sono cur«te àa{'li emigranti italiani mentre nella Conca d' Oro la magnij!ca dotazione della rete stradale si deve alla teqi.acia oostruttiva deUa colonia bergamasca. La graJTlè.ecokmia italiana dt Nuova York conta in maggioranza oostruttori edili . ed ope,rai, mentre nlella Repubblica Argentina i nostri commaztonali appartengono i11 pr~ alle categorie de,gU agric-Oltori e dei costruttori. FondazioneRuffilli- Forlì Questi ultimi hanno dato la loro opera e il Loro ingegno alla co- · struzione della immensa diga del Rio Negro. Infinite sono le opere in Argentina che partano l' impronta del lavoro e del genio italiano, forse anche perché l' af]lw!tà di razza e di sentimetiti ha creato aqit Italiani l'ambiente favorevole allo sviluppa delle loro superbe capacità ft.siche ed intellettuali. Anche nel Canad'à vi sono fiorenti nuclei di agric-Oltorl., di terrazzieri e di professionisti italiani, mentre la colonia del Perù, costituita in massi,na parte di ba11ohieri e di capitalisti liguri esercita una pri1naria infiuenza nelkl, vita palitica ed economica di quei territori. ,Jl Fascismo affrontò decisamente la situaziotie delicata degli Itai'tayz.t al!' estero; uniti attraverso un Legame spirituale con la Madrepabria, legame ohe ncn fosse soltamo ideale, ma alimentato nel!' intensità di raipporti politici e spi-rituali, gli It-aliani patevano divenire nei paesi stranieri da essi abitati sentinelle avanzate di una superba ctvtltà. Q-u;oota nobtlissimla missi<me è stata svoita con fede incrollabile e con splendidi risulta.ti. E' poi di ieri l' adiesione fervida . di tami fra.t'ellt all' invocazkm,e della Patria, impegnata in uno sforzo til!anico per fronteggiare la vergognosa coalizione di 52 Stati. Non soJ.o nelle città italiane, ,na anche a New Yorclc, a Rio De Janeiro, a L<mdra, a Parf,gi i fra:teUi si ritrovarono nel gesto significativo deU' offerta, nell'ardente desiderio che la Pal!ria potesse percorrere le vie imperiali delk:I soo potenza. Ora st apre una nuova tappa nella nostra viro nazio]l.ale: L' I mpero offre la possibilità cU richia- ,nare i figli lontani, che amnwnt(J,no alla cifra imponente di quasi 1O milioni dei quali oltre sette milioni e me~zo in America, 1 milione e 300 mila in Europa, 200 mila in Africa, 1O mila in Asia e 27 mila in Ocea11ia. Il Fascismo intende u.mfi,care in uno stesso orgoglio di razza 50 mtlioni di ItaJiani. I fr,ateUi lontani vengono richiamati al loro tetto. Il loro ritorno è una nuova formidabile tappa dell' aut>archia della Nazione. Braccia, ing>elfJW e cuori italiani rientraino in seno aUa gran- ~ Madre. E poiché il numero è potenza, recano il contributo della loro vitalità alla superba rinascita di un popolo, che vuole •m·· prlmere alla sua storia il ritmo intenso ed accelerato dei periodi di splendore. B. M. Odio ali' 1 luce ti nieghi il sole, erba la malvagia, che dal/' alga e dallo scc per la via de' ladron salisti al sog, e con l' arme di Giuda esci alla gt Fucina tutto d' Euro tempo verrà se stanco a~ la man che tempra delle Oa/l ti scomporrà le trecce, e Jia che cl questo di sangue umano empio me, Pace ai del mar tira /arai ritorno

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