Via Consolare - anno I - n. 7-8 - giugno-luglio 1940

L'uomo umano deve essere la gra.nde aspirazione del nostro seoolo. Dopo la i1nmensa u1niliazione in/erta a/.l' wcmu> da:/ Secolo Mcj111P'IWIUI, quando si vaneggiava sui cadaveri per rintraccia,;vi il posto delJ: anima ' e si concludeva non potersi concedere l' esistenza. deUo spirito per la impossibilità di trovarne le traoce materiali, 1U>i dobbia1no restaurare il vaJ,ore del concetto Pieno lkU' wmo, d.eU' uomo fusione di materia e di spirito, dedito alle funzione ideali e a quelle 1naterùi.li. Sia1110 insomma giunti al punto in cui possia111Q tracciare la sintesi fra il medioevo che volle l' U011IO in cie/,0 e il rinascimento che co-minciò a ramificarne le radici nel profo-ndo della terra; il nostro ti Po d' uonio è siCUro della sua solidità terragna, ma, appunto perché ormai certo del suo dominio sulle forze naturali, chiede al cielo il suo segreto. No-n c' è ePiSOdio, non evento di una certa im,portanza che a 1U>i non parli un linguaggio universale, che non ridesti nel 11,ostro tnti111,0degli echi lontani. Questo secolo Si è annunciato COl ritorno dello spirito in mezzo agli uomini; rivoluzio-ni ideali, fi/;Jsojie idealistiche, ripresa religiosa;· e il simbolo dell' età nostra non è l' aeroplano che sale negli spazi e si trasforma in creatura alare e quasi imponderabile, dando al volatore la sensazione di tramutare la sua sostanza corporea in quella impalpabile degli esseri celesti ? Senza attardarci 11ei vaneggiamenti ottocenteschi, senza travalicar.e sulle passerelle dello spiritualismo ad oltranza, negatore della vita ooncreta, cerchia11io di realizzare in noi stessi questo perfetto tipo di uonio; conosciamo la vita, studia11W, amia1111>o,onsoliamo chi soffre e concedia11io ogni giorno al nostro cuore un attimo per fornuùare un lksiderio, per ridestare una nostalgia; in quel palp;to Si rin?WVa ouni giorno l' esistenza. Leggere si deve. Ma, direi, non tanto per imparare, quanto per vivere più 001npiutamente, per arriochirci Anno I V I A. e • di esperienze che no-n Ci è dato di fare direttamente, per. 1110ltiplieare la ,io.stra sensibilità attraverso gli appr-/n1u!.i1nenti di essa fatti da anime etetrte. · Può ba,stare la lettura d' un libro ad anticipare in noi prooessi di mati.ra;·,011e dello ·spirito cui sarebbero c,ccors,· deuli anni e che invece possono comp,ersi nel giro di poche ore. La c11Itu,:a non dcvp essere rimpinzamento c/eila testa con la oonseguente rottura <kll' equilibrio interiore. Ma vita essa st~ssa deve essere. LeJgendo. tu dtsc lti, annoti, mediti, osservi, soolgi la tua vita Più intensamente, Più in sintesi e in màggiore razio-nalità che no-n seguendo la tua rotta nel corso della giornata. E' poi per questo che C' è gente, indolente e vigliacca., che preferisce leggere che no-n vivere realmente, costruirsi delle sfere fittizie di vita, invece che dar mano alla costruzione di una esistenza fatta su propria misura. Io leggo quando la 1nia giornata nii si rivela usuale e non mi basta. Leggo per prendermi un supplemento di vita, per a,npliare in un orizzonte nuovo un'ora che è rimasta soffocata tra le piccinerie volgari, U nostro teso-ro, quel « meglio » di noi che insegummo dalla adoleSQenza, è stato raochiuso da.lla natura in un Piccolo scrigno dalla serratura gelosa. Per ogni uomo sensibile - artista o sognatore - nasce una do-nna che tiene fra le sua mani la chiave dello scrigno. Finchè la -do-nna non Si GIUGNO LUGLIO o N s o è rivelata, la nostra intimità è un desiderio inappagato, una nostalgia se,z,. za dolcezza di retùizzazione. Cosi l'arte. L' arte è la immensa oonsolazione data agli UO?nini di grande se,isibilità affinché trovino scannpo alla delusiOne per il 11I0'1ldo corrente, co-n la creazione o la co-ntemqJùlzione di un 11iondo fantastico, ma per lhro non 1neno vivo del prinio. E' per questo che io non _comprendo la professione d'artista. No-n si può 001, l'arte, con la confidenza verso le Muse, crearsi una speCie di' alibi nei 001,fro-nti della vita aspra; no-n si deve oed.ere il campo alle ire e alle ingo-rdigie altrui celandosi dietro !' impalcatura del pittore o tra 1,e tavole del palooscenico. Cos' altro è questo se no-n inettitudine e Viltà? C' è una sola maniera di rinunziare alla possibilità del primato nella vita 001icreta ed è quando uno riesce a conquistarsi una vita Più grande. -Vivere bisogna; o negli orizzonti di tutti o in un orizzonte Più vasto, ma vivere, oostruire, oamm4nare. No-n bai,. bettare, non vaneggiare in eterni tentativi, no-n esteriorizzar.si alla maniera di quelli che fanno oonsistere la differenza tra un gentuuomo e un oameriere nel oolore della cravatta pOrtata SUll' abito da società. La vita più grande è sol.o quella che fa suo.centro, la verità. Anche l'arte può essere, ~tre aU' ascesi, una stra- . da per la verità e un ornamento di essa. Ma attenti di no-n accontentarsi deU' ornamento che è soltanto un fiocoo abbandonato al vento, un pal,- liativo senza sostanza. L' arti.sta vero è colui che riceroa diSperatnrniente la verità attraverso l' armo-nia e che non ha tempo di pOrtarsi in giro dicendo: « Io so-no un artista ». Artisti si è nel fondo del cuore. Fuori si può essere uomini di studio, vrofesSionisti, gente che si industria con I.o scrivere o il dipi:n{lere. Ma no-n deve esistere nei ce1isi1nenti una casella sulla quale si debba dichiarare: « artista o no ». L'OMINO DEI FUOCHI L A. R E MENSILE DI POLITICA E D'ARTE A CURA DEL GRUPPO t'ASCIS1'1 UNIVERSITARI Dt PORLI Direrrore.- PAOLO SILJMBANI - Responsabile.- BRUNO MASOTTl Redattnre caps .- ARMANDO RAVAGLIO LI Redartori .- LJVIO !-'RATTI - VITTORIO UONJCELLI . NEVIO MATTEINI Direzione, Redazione, Amministrazione: Forlì - Palazzo Littorio - TeJefoni: 65-67 (DirezionP) _ 64-35 (Amm.ne) _ C.C. Postale 8-7260 Per le inserzioni.- Uffic;o Centrale d; Pubblicità e Propaganda - Bologna, Via Roma, 6 - Telefono 24910 TIPOGRAFIA DEL LITTORIO - FORLI. CORSO DIAZ 5 - TELEFONO 64-03 VIA CONSOLARE 25 FondazioneRuffilli- Forlì '

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