~cH-1.do. 1~111~1J1E(1A\NIO·NII Par11a.mo un po' d.! cainzonette. Facciamo, nè- Vi spa,venu 11 _vOILumedelle p,aro'le, una buona cornfulta7lione, e un' aipologia. Comincdamo a confutare, aJliora, una :radicata opinione: quella, in :una pardlia, dei bus·ti a stec:che e dei ragionie-ri &ipra i cinquanta. Trovano, questi sdgnori, nel ritmo sincopato un r,'he di epilettico e, dicono, di mandrillesco: dal cha:rùeston al tLp-ta,p è tutto un vergognoso e-m-ore,una discesa aJ11le ,bestie, mentre dOIVrebbesi ascendere. al · « di!ettoso cQilll.e. >. Clem(mte Ale5Sa<ndrdno non era un ragioniere, ma un pensatore diel Didaskaleion: e'bbene, :li'i.rns:i,gne oofo cristiano non ci stupmce, quando conside;ra i!IJ cromatismo delitto di. !esa religione. Non ci stupisce, perohè un .pochino è lo stesso appunto: soltanto che là 61 traittarv:a di musica saora. (Un amico IIIli domanda: hat :!retto « Corse al Trotto > di cecchi ? Ah già, non ci. penoo.vo: gli « sipmtua:ls > negri, donde è nato il Trio Lescano con !e sincopi son com sa:cri). Ora, che oppongono li miei cari ragionie.ni, e quei barbuti giornaJ.isti pancirutelli della medesima ,età, che, procuratisi il brigidino net!J '32, scendono a propugnaire una crociata contro l' esotico e per 1a. nazionali.tà dielùa canzone ? Qual' è 1a loro ,pezza d'appoggio ? I valzer di Straiuss, aa quadrigl!ia, la serenata Toselli e « F1unicull ». Benissimo! E non SOilo19tigmatizzano la bellruinità dei rLtmi, ma l'indecente· unione dei oorpi nella danza. (Mi sovrvdene, a ,proposito, ciò che scri;ve,va Luciano ZuocoUo ,veneziano ne « La pazzia del bablo •• 1533: Fu già gran temq>o i.n cui si ballaiva senza darai la mano, indii ci si aibbracciò ! ) . Si vede lontano run migl!:!o che il !oro atta,cco è in gran parte infondato,· chè l' argomentazione non oo,lo ha l' angustia dell' incompetenza storica, ma le punte dei cocci rottd che si vend1:ano a ta,gil~ar-e. Iincompetenza storica, signO!ri 24 FondazioneRuffilli- Forlì miei; e Vi prego anco,ra di non imputamù la sproporzione ·dd sdffatte rparolle: la storia di un'idea Si ricostruisce con rinsieme deHe sue testimonian:zie, da,lle leg,gi polldtiche ai palazzi•, dai libri aa bottone. ErasL la caiserma degradata aJ.i. patullamenti salottieri: miU1:e piedind f,rig,g,e,vano perohè lucide bottoniere e baffi affusell,- lati d•M'.ano a,gili occhi i'l barba,glio, solle<tica,vano il cuore. Al menestrèl/lo che ~e cantarv:a una Uagrimog,ena gnola intdto.-- laJ;a ;pomposaimente « romanza>, con un pò d' a,sma e gvolazzuoci, la giovane costumata offri,v;a da1· « verone> iQ. « sembiante >: chinlsa a chiave, ma visiibille in camicia da notte. Ora, g,iunti a tal punto di sentimentalismo e d' ipocri&a, non era forse naturaile reagire? E la 1ie7lione,Violenta, pos- &amo ammettecla, la dettero 1 negri deilJNord-America. I lo- •ro « spiri•tuals >, infatti, nascono da un nruovo e sincero stupore: 'la macchina; l' avidiSISdma ma,ccllina, la meravigliosa. ma,cchina... Le metafore ce Jo dicono, ud!ite: Hanno perso il treno. vaae a dlire, le anime prave !han perso la speranza del Parad:so. iLingua,ggio sciatto, d' a,cco~·- do; freddo, d' accordissimo. Ma non forse preferibile ai voli del· cuo-re malato? E non e' è una sincerità ? E ogni reazione non è eccessiva? ~anto, eccessilva che la macchina, la materia, ipre•vaUesul!l'ruomo, sfugge al suo controllo, ao ossessiona di ca:cofonie, lo affei,ra tra l' insieme discorde dei suoi ritmi in sincope, ch'egli aissim:la in parte come un ·ebe·te, in parte voiu tamente. Peroh~ quelil,'im)- ponderabHe frenetico l' incanta come una sconosciuta e verace energia, per-chè avverte n:eQle frizioni che gli feriscono l' or-ecchio una sattra aJlle .s.dollcinature romantiche: e quando, pueq-ule e· nerwoso, crea Qe nuove danze grottesche, è in vena di caricatura. Demolire un mondo! Non si tratta perciò solo di canzonette e ball!abiilli. La musica sinfonica attra- =sa la svolta del sonorismo puro (macchine in azi:one orchestrale · di Honegger), si aspreggia d' rurt,i satirici, per raggirunger O.a sobrietà di un nuovo c1as6ico (.Stra winsky). L' arohi!Jettu,ra &i riduce a una mera geometria, ma con giochi mzzarri nel.la disposiZione delùe maisse, a,vanti di trovare, certo tn Italia., una nu01VacaJl.- ma e be.llezza. I!]; verimno nudo e g,er,gailedi Ste:nbeck non ha forse dl merito di 1COII11batter,e runa •retorica ? E' materia greggia: chi saip•rà, ne trarrà i11 capolavoro. E se vo;g:liamo da ultimo metter l'animo in pace agili antiesotici da canwnetta, dli.- remo loro che ile « ballate > di Pd:dziano e del Magni-fico rveni,vano musicate con rit.m.i. e contraJppunto fiamminghi (come i valzer di Strauss sono viennesi, la qua.dri'.glia francese); ma 11' «aria>, 'tignori, non la fa:cerv:a Jooqulin, ila f,a,ceva Firenze con l' anima degli storneilili. L'Italia ha .bisogno dli cantar lamgo: e dei ritmi e sistemi d' oltr' alpe e d' oltre oceano, aiccetta roa quelllldche si prestano alla srua vocalità. Nessun pericofo, quindi, se i na,poUetan,:,<lasciata un po' la taranteila, compongono una canzo'° ne tutta Vesu'Vio e rutta mare in ritmo di « rv:alzer lento>: Te voglio, te penso, te chiamo ... E' H caipolavoro di'Taglia,ferri. Ohe se A:nge,lini e Ba.rziizza si os.tmano dn piroduZiQne americana, non è male: t,e.niamoci al corrente. Che se italiani senza numen si camuffano all' americana, non è nulla e. non-meritano ohe ci scomponiaimo: gl' imitatord ci son sempre. Oonstatiafuo p:!Juttosto come l'Italia, rifiutando per natura l' eccelSSilvascompostezza di. runa rumba o di una carùoca, ha trOlvato la « sua > forma ne.lllo slow a detrimento deg'li svolaz- :lli, a vantaggio della sincerità della vena. E se, come ho detto sopra, una naZione che s'imponga au mondo derve anche esigere che tuttl"'i sarti dei contdnenti adottino Ua sua forma di bottone, l' equiltbrata Italia, imporrà un'equilibrata canzone. Segnaliamo intanto, c-0n gioia, un nuovo trionfo del cuore euìhla macchina: Abba,ssa un po' la rad,10 per faivore, voglio asco}tare i battiti de1 ouore ... MARIO CICOGNANI VIA CONSOLARE
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