tempo aveva lascLatl gli studi nel1' Accademia di Ar.te Drammatica. • Gli ,altri gli stavano intorno. Seri, compunti. I camerati che entravano erano presi dalla loro serietà. Sedevano ed aspettavano in sileinzio. Finalmente uno parlò. Niente dtvertimenoo, niente bur-. la, m,a lavoro seroo, dedizione completa. Il giorno seguenite ne vennero soltanto una ventina: c'era in più una rag,azza. Non ce ne erano altre. Ma le lezioni incominciarono ugualmente. Si insegnò loro a suscitare nel proprio animo, a sentire i vari sentimenti proma di esprimerli. E si fece loro interpretare una serie infinita di piccole scene, nel cui substraito vi fosse uno dei sentimenti, dal più semplice, la paura, al più complesso, naturalmente l'amore. E in quella sala non troppo grande risuon,arono fmsi dd romanzi e di vecchie tragedie, si videro fogli bianchi che facevano piangere, bicchieri vuoti c•he face,vano ubbriacare. Stralllezze, dissero molti. Ma questi molti erano ,gli irwidiosl. I quaittro li impararono ,a conoscere come compresero che la ma,g,gior parte dei camerati aveva creduto di trovar aLlo Spertmenrtaùe 1a manie·ra di diver.tirsi con le ragazze. Mentailità. Sol perchè una ra,gazza recita, qua credono che debba essere di f,acUi costumi. Str.anezze le ioro non le nostre. Ma agili invidiosi si nspose con avmi leali. Dopo ,aver messo in scena nena sala stessa come prova del1a pre-parn.zione ragiglunt,a un atto di Giramo7Vdo di Guido Cantini (bl primo copione che avevamo trovato e che ci era piaciuto .perchè nel trav,aglio del persona,g,gio ,avevamo vtsto .hl itravag,lio della -nostra gener,azlone an- :blborghese) volemmo !l)res€1!ltare al pubblico il nostro primo saiggio scenico. La scelta del ilavoro fu difficile. Qui, credevano ohe lo SperLmenbale non fosse ,altro che una fllod,r,ammatica (ancora molti lo credono, ma sono gU ignoranti) composta esclusivamente da giovani, che volessero f.a,r dello spirito. Era inutile star a far lunghi discorsi per dimostrare proprio Il con•trario. Bisognavano fatti. E si mise Ln scena un I-::1vorodifficilissimo Dentro di zioi di Siro Mlg,eli. E migliore scel.ta non si poteva fare. Qui è inutile spiegare li perchè: i camerati degli altri Sperimentali lo potranno capire forse meglio da soli. Si gridò a,ilo scandalo per la difficoltà della commedia, ma si dovette ammettere che era stata resa bene, che gli scenari rea.lizVIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì zati da giovani universitari non avevano :niulla d,a invidiare a quelli dei più noti scenografi. Noo potendo d-ir male, il pubblico preferì tacere. E noi ne aipprofltammo per tornarcene nel silenzio della nostra sala ,a lavorar-e. Il pubblico cominciò, quando non doveva, ,a mormorare. Ci credette sconfitti sol perchè dopo un mese e mezzo ,non ci eraiv,amo f,atti a,ncoro. vLvi ! Si volle dare una risposta. In occasione d'una manifestazione guerriera vo- [emmo presentarci un'altra volta. Alla notizia. molti cl vollero consiglLare sulla scelta della commedia. Turtti dicevano, adducendo ragion.amen.ti ,assurdi, che bisognava me.ttere tn scen,a un lavoro g,uerriero nominando titoJ,i grossi ed opere sconosciute. No_i che stav,a,mo preparando un lavoro slml!Je, per non dar modo ,a questa ,gente di accusarci poi di retorica, come si voleva fare, =- biammo rotta ed in un,a settirna'lla venne fuori Ullla commedia brillante «L'uomo del romanzo> di Guido Cantini (mi raccomanao di !nter,pretare nel giusto velore qu:eù «brillante>). Naturalmente i personaggi vennero stUlzzati in modo da ancor meglio -accentuare le due mentalità che l'autore ,aveva contrapposte nel suo lavoro. Ora siamo tornati a l,a-vorare. Molti di noi sono a compiere ben altro lavoro, forse con maggior enitusiasmo nel compimento del proprio dovere sui campi di battag-Ua, nel mare e nel cielo. , Noi che starno rimasti, g,iacchè la Patria vuole affidarci aùtri compiti, non stiamo ad oziare. Si preparano gro.ndl cose, e le realizzeremo quando tuttè le mete irnperl,all saranno rag1glurite. Ed allora fra dd noi saranno prese!IlManc-he coloro che nel più perfetto compimenio del dovere avranno sacr!- ftc,a,to senm un rlmpian".,o la loro giovane esistenza. E se ora per finire voglLam trar la conctusiane da questa nostro. sLa pur breve attività nessuno si mera-vigli, anc-he se questo non sarebbe poi fuoro luogo. Due recite con due commedie che potrebbero ben dirsi owoste ci hanino mostrato come a pubblico e 1 molti invidiosi trovLno sempre da ridire. Ed ahlor,a è necessario che si facola di .testa nostra, cootringendo presto o tardi U pubblico a seguirci. La propaganda che stiamo preparando e la realizzazione dei lavori si bas,a appunto su questo principio. Quando poi il pubblico ci avrà presi in considero.zione (per quanto si,rumo con.vinti c'he più parl,ano maile di noi più cl prendono in considerazione) ,allora gli daremo t lavori che ·gli pl,accion.o e, da,to 11 ragionailrumw, saranno quelli che piacciono a noi. Ed allora saremo contenti. (Perchè. confessiamolo pure lealmente, del pubblico che paga ne abbiamo . ,bisogno: le recite non costano un soldo, ma carte d,a cento e sacrifici non comuni!). ANTONIO STRINO VETRINA A!bbìamo rìoevu-to : GIOVANNI PAPINI: Figure umane - Val- 'iecchi, editore, Firenze, L. 12. FRANCO ALLEGRE'ITI: Avevo scoperto il /UDCO (]ìriche) - Guancia, editore, Modena - L. 7. J. EvoLA: Rivolta 0011tro ·a mondo m<>- cterno - Hoepli, editore, Milano. - L. 35. BRIAN-CHANrnov: Storia di Russia - Garzanti, editore, Milano - L. 25. LUIGI SALVATORELLI: Pio XI e la sua eredità pon,tifi,cal,e - Einaudi, editore, Torino - L. 12. REGINA TERRUZZI: Acwlescenza de[J,'ottooento - Vallecchi, editore, Firenze - L. 15,75. MARINO MORE'ITI: Pane in desco - Mondadorl, editore, Mì!lano - L. 15. LUIGI VILLAT: La rivoluzione Jrarwese e l'i1npero napoleonico - Einaudi e-' ditore, Torino - L. 40. FRANCESCO LAL.A: Letteratura Italiana del 900 - Casa editrice « Quaderni dì Poesia, Milano - L. 15. · LUDOVICO BIAGGI: Liriche UniversiSte - Casa Editrice « Quaderni dì Poesia », Ml'i,ano- L. 10. MARIO MERLO: Qualcosa la vita insegna - Casa editrice « Quaderni dì Poesia », Milano - L. 12. ADRIANO LAMI: L'ora di ASSiSi, romanzo - Casa editrice « Quadernà. di ~ », Milano - L. 10. ENRICO ROMA'. Immagmi per i sogni, Romanzo - Casa editrice « Quaderni dì Poesia», Miilano - L. 10. A, KIVI: I sette Jratelli. Racconto finlandese - Marzo<;co, editore, Firenze - L. 15. NINO GIORNELU'. Crepuscolo - Marzocco, editore, Firenze - L. 12. GIORGIO LUBERO: La catena mediana delle A,lpj - Tipogrwfia Ettore Padoarl, Milano S.P. Sui libri che consideriamo di particolare interesse per ali orientamenti della 1'ivista e per i nostri lettori, ci inb'atterremo prossimannente nel « fi'(l}.O ». 19
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