Possibile che debba esserci gente che, in questa Italia fierissima, orgogliosissima, si riduce a mendicare per la nostra Nazione il secondo posto in Europa? Eppure stavolta l'errore di prospettiva lo ha commesso nientemeno che l'ufficiosissimo • Giornale d'Italia~. motivo per il quale sentiamo di dover rispondere, in nome dei nostri cowapevoli vent'anmi, che non c'è secondo posto per quanto onorevole che possa sedurci, nè in Europa, né nel mondo. Non diceva Cesare: • Meglio primo in Gallia, che secondo a Renna? >. Possiamo essere ammirati di un popolo, felicitarci delle sue imprese, ma giungere fino ad augurarci di stargli aUe calcag,na? ! D'a/,tra parte non é di cattivo g'US'to,riei rapporti tra popoli amici, stare a discutere di priorità? Non sappiamo che ognuno ha dei compiti suoi, altissimi e non invertibili? Camerati del « Giornale d' I.talia », non avete pensato che, tn cima alla scala, ci sia posto alme11,oper due, se non proprio, come diceva Tobia, per tutti? @ E ora, ai vecchioni di Vichy. Stamo più sta11,chi che irritati. Siamo stanchi di assistere alla 'medesima rappresentazione. Sanno che l'Italia é piuttosto tenere!la di cuore ed essi r,appresentano la scena della Maddalena pentita. Ti mettono in aMo un gallonatissimo ex vincitore e la scena dive11,ta più patetica, Uomini di Vichy, si avvicina l'inverno; approfittate di questo tempo per guarirvi i reumi. Noi Vi gridiamo, con piena convinzione e non in nome di risentimenti meschini, ma con •la coscienza di interpretare una necessttà storica: « Abbasso la Francia/ Abbasso p.er La tabe massonica di cui ci ha infettato fino a mezz'ora fa, abbasso per gli sputi di cui ci ha vilipesi, ,abbasso per i nostri frwteUi che ha seviziato e ucciso. Ma abòasso soprattutto in nome della cultura; proprio in nome di quella cultALra per La qwale alc-U/714 sciocchi vorrebbero salvarla d,e,/,- l'abisso. La nostra cuitura non ha bisogno di qualcuno che le re,gga Le VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì diande, ha bisogno di non avere rime obbligate a segnarle il passo. Non saremo noi i seguaci di Maramaldo: ma se, per quanto duri, saremo fin troppo generosi (come ha dimostroto il recente armistizio), non s'illuda pe,r questo }a Fra.ncia di non dovere più pagare il conto. @ Che dire di Curzio Malaparte, il cosidetto caposchiera dei giovani? Noi diciamo senz'altro che non ci sentiamo deUe sue file, che facciamo manipolo per conto nostro e che non sappiamo che farcene d'un oa,pitano che sbandiiera v/l111,ti volte in due pagine di scritto il fatto di t·rovarsi in linea. Tu fortunato, oli diremo, e basta. Ma non pensare per questo di apparirci eroico. E non pensare che il vanbato • ~<Y[l,fino > possa neanche un pochino riscuoterci. Son d'altra p.ast.a i confessori e i martiri! @ Cedano le toghe critiche· alle armi! Nel cinema è stata proclamata la tregua di Dio e La critica è stata sbandita. Ma non s'illudano certi produttori; la critica ha molte vite ed è anche rinata spontanea sulla bocca fescennina del popolo in queste calde sere d'estate in tutte le arene d'Italia! @ E i gagà del tempo di g'IUJrra? Quelli che La guerra la pensano aUe trll!ddci per il giornale radio asool,tato al òar? Che farcene di quest.a oente inf,rollita che seduce le don,ne (Dio mio, come sono di cattivo gusto le donne) mentre, torse, mariti o fidanzati di quelw doniie sono mobilitati? Cominciamo a disperare. Se la testa non ragiona, se il vecchio manganeUo sembra che, almeno in questa direzione, non funzioni, come faremo a liberarcene? @ Ma c'è anche della gente che si Lamenta di non essere andat-a aUa guerra. Però a qualcuno vorremmo fare un discorsebto riservato, un discorsetto che no.n si può indirizzare a tutti, perché ci sono gli onesti· e i puri, ma a. qualcuno si. Vorremmo dire? Amico, piangi la medaglietta della campagna che COil,sideri svanita? Amico, ti corrucci al pensiero di avere domani la strada più diffecile in confronto agli « altri >, ai combattenti? Hanno fatto bene a non volerti, saresti stato un sold,ato di poco conto. O ti tormenti per quel senso di i:r,,feriorttà fisica che prende a pensare, noi sedentari, quelli che marciano con le armi nel pugno? Questo é nQ.bile, ma non è tutto. Devi rimpian,gere di non essere alla guerra perché questa guerra è la più bella fra quante c-ombattute dall'Italia, la guerra dell'tnteblioenza, del vero senso deUa realtà politica, La gue'fra che farà grande l'Italia. E noi con le mani in mano! @ C'è ancora della gente che ha del tempo da perdere. Fra l'altro ha il tempo di dir male della nostra rivista o di inventar frottole attorno ad uva sua mitica repentina scomparsa dalla circolazione. Comprendiamo che la cosa possa essere ad essi gr,adita anche allo stato di sogno, perché la presenza di un oroano che testimonia l'esistenza di gemte che fatica sui problemi dello spirito deve essere noiosa a ohi va in solLuchero sul Bertoldo o a chi, leggendo i corsive/;Jt;i dei giornalucÒLi, crede di possedere la quintessenza del discernimento politico. Ma noi continuiamo e contiinue,r.emo. Cowtinuiamo e miolioreremo perché abbiamo fede in noi stessi, nelila gioventù e tiella Romagna/ 11
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