Via Consolare - anno I - n. 7-8 - giugno-luglio 1940

( sotto un solo capo terreno, a somig.Uanza di quel Regno del <Jielo al cui slamo flgU, che e retto da un solo reggitore. L'avvento 01 questo supremo giudice permette• rà l' affermazione su tu1vt1, di un solo volere, col vantaggio di tut;tl. !o/Uesta somma autorità cosmtu1ra lo strumento reale, in questo man,. ilo, con cui la glustlzta inaugurerà 11 suo regno dando origine ,a quella concordia sociaile, che solo Si real:i2m nell' unità. L' unità dunque, non dev.e salire dal basso, ma scendere daHa suprema volontà « ,unlivl\'a et directiva > d:el Monarca. I llneaimentl del'1a concezione organica e storica della società politica 01J)paiono iliuminati da.Jla flaanma del pensiero e del tempei,amento della nostra r,àzza; ancor prima che Nicolò Machiavelli, « propugnatore tremendo, si1no alfa ferocia, del diritto dello St,ato e de<lla collettiviità, cioè del popoilo sul!' egoismo dell' indLviduo e dei .gru,ppi, ribelli e settari nel vortice de,Jl' atomismo socLa,le > (11), intuisse che la Civiltà era l'Idea Unitaria dello Stato di Roma, era già riassunta aa critica olle teoriche che sarebbero nate d,a,lla R:Yorma. Purtroppo non tutti gli Iroliani riconoscono queste origini medievali della nostra • dvlltà sem,pne inconfon<l•ibilmente unl_tarla, sempre romana perché non tutti sanno che queste origini furono inquinate dal processo straniero dell' Antl-Roma esploso col Quattrocento e col Cinquecento. E' ll!l!fa>ttidi là dalle Alpi, sotto aatrl cMml, sotto altri ctell che gemmarono le dottrine politiche antiunlbarie, atomistiche, sovvertitrici, materialistiche, puil,u,lanti in Europa e nel mondo dai tempi delrra RMorma al giorni di oggi. La scuola del cooldetto Diritto Naturale nacque invero in terra di FrancLa (Jean Bod,in), divulgandosi poi nei Paesi Bassi (Giovainni Afthusius, Ugo Grozio) ed in ,]nghilterra (Tommaso Hobbes). Il liberalismo è sol1to di là della -Manica con •Locke, James Milil, Stuart MiLI, Bentham, Spencer. La de<mocrazia ha avuto il battesimo in niva ab1a Senna con. Diderot, Voltaine, Montesquieu, Helvetius, Mirabeau, Rousseau. H comunismo utopistico è opera dell' iln•glese Moore e dei fFancesi FOilltanelle, Meslier Fénélon mentre il socialismo umanitario è opera dei francesi Lin,guet, Brissot de Warville, Mably, Morelly, Saint-Simon, Fourier, Owen, Leroux, Buchez. L' idea sooiaJ!sta francese fiorisce e si precisa in una detierminazlone che già la prepara a,lla sua 10 FondazioneRuffilli- Forlì fase pr,atica, con coloro che si :possono chiamare i veri fonootori del collettivismo e del comunismo insieme: con i francesi cioè Proucthon, Pecqueur, Blanqui, Cabet che preannunzl:a.no l'indirizzo scientifico dei tedeschi LasaUe Marx, Engels, Menger, Stirner ~ quello ,anarchico del russi Bakounin, ~opotkin. Tutte queste dottrine, che esprimono e le epoche e sopratutto 10 spiri•to dei popoli dalle quali scaturiscono>, (12) pur essendo caratterizzate da varietà di metodi e da fonmadi differeruliazioni, fanno perno in.torno ad, un centro comune; perchè s'elevano suala stessa bas~ filoooflca, perchè derivano da un' ident,ica concezione dell' uomo e dell~ società poliJtica, perchè, in ulttma analllsi svuotano di ogni contenuto storico la suprema potenza dello Stato, affidando alle masse, ·numericamente considerato il compito di creare le civhltà. Lo spirito, l' an1ma, l'istinto della nostra stirpe latina non hanno mai potuto aderire a codeste nebulose ,teoriche perchè essa è stata sempre più o meno chiaramente coru;cla che « U Popolo è il corpo dello Stato e lo St,ato è lo spir~to del Popolo>, (13) perchè essa interpreta la vita come accetrt;azione di una norma politica predefln:ita. Vane possono essere state le opinioni polLtiche de1la nootm gente lungo la strad·a della storia; ma « ,una > è sempre sta,ta aa fede per l' Unitarietà statale di Roma. Ma le o- (Pinioni possono mo! tiplicarsi, accavafursi, lo~tare, senza però mai fare la fede, pemhè la fede è qualcosa di congenito, è una spi,nta misteriosa che unlflca e sublima il pensiero e la coocienza, 1a merute e la volontà dei popoli. Vedremo nei prossimi numeri come i Geni della Patria, pietre miliari del nostro cammino, sacerdoti deilila nostra c!vi1tà, abbiano costantemente, con cristallina trasparenm, ,e'ievato sulla più ruta vetta del loro cuore questo vessHlo di verità, di ordine, di giusMzia. 1) Pietro De Francisci: Cilviltà romamana, Quaderni dell' LN.C.F., An• no XVII, Serie Nona, N. 1-2, pag. 11. 2) E. Corradini: La riforma della storia d'Italia, in NuOIVa Antolologi,a, 16 Settembre 1931. 3) Pietro II)e Francisci: Op, cit., pag. 11. Cfr: A. Solmi: Discorsi sulla storia d'Italia, La nuova Itallia, Firenze, 1935; Nino Fattovlch: Il senso della Romanità in Mussolìni, Cappelli, Bologna, 1939; Nevio Nlatteini: Romanità dì Mussolini m, v;a Con.solare, Anno I, N. 3. 4l .Cicerone: De Repubblica, Libro I, cap. 36. 5) « La Chiesa, nella sua formula unitaria, abbraccia tutti gli spiriti umani, rinsalda, nel suo circolo immenso, tutta la Terra dei viventi, elevandola al cielo. E' impqrtanti.ssimo rilevare però che questa formula non po.t;ta nemmeno, come conseguenza ipotetica a,l,l' idea dì uno St.ato Internaziona:le, perchè, in opposizione alla filosofia stoica, ·la dottrina cristiana considerò 11 fatto insopprimibile che l' umanità è composta oi,ganicamente dì una molteplicità di popoli» (Mfredo Acito: MachiaJvelll contro l' Anti-Roma, Mhlano 1939 pag. 28). 6) S. Tommaso: De regimine principum 1, 2. 7) S. Tommaso: Swnma Theologioa, II a, ]I ae, XLVII - X. 8) !ibidem, ad 2. um, I, LX-V. 9) Ugo Redanò: Storia delle dottrine ipoHUche, Cappelli, Bologna, 1931, pag. 88-89. 10) [)e Monarchia, Libro I. 11) A'ifredo A'Cito: O:p. cit., pag, 36. 12) N1fredo Acito: L' idea romana dello Stato unitario nell'antitesi delle dottrine politiche scaturite dal diritto naturale, Milano, 1937, pag. 46. 13) Benito Musso,ini: Scritti e Discorsi, Hoepli, IX, 33. Cir: Romolo Murri: L'idea universale di Roma. Bompiaru, Milano, 1937, passim. :$iVIA CONSOLARE

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