Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

Anno I APRILE MAGGIO Num. 5-6 M E N S I L E D I P O L I T I C A E D' A R T E D E L G U F D I F O R L I Questo numero di « Via Consolare» esce clie l'Italia è già in guenu da una settimana e già il gesto della decisione si tinge della seducente aurçra della vittoria. Nella linea del!' onore, è cioè nella linea della fedeltà alla nostra tradizione interventista ad oltranza, del rispetto agli 1·m, pegni libn·amente assunti; del senso eroico della vita, Sovrano e popolo lzanno sentito scandir.Si; nelle parole del Duce, gli imperativi della storia e del destino. Non è questo un fatto nuovo nella storia nostra. Ma è forse nuovo, nella singolare disciplina con cui si è effettuato, nella solennità delle manifestaziom; nella cliiarezza delle premesse desunte da una certa scientifìca fatalità della nostra linea di condotta, i/ plebiscito della cultura per questo 1'ntervento. Vogliamo dire clze alle altre guerre aveva mosso più il cuore clze l'intelletto. A questa conclusiva guerra del nostro risorgimento, a questa gue,ra della maturità italiana, ha spinto la coscienza del nostro passato, delle caratteristiche geografiche clze condizionano la nostra politica, la certezza dellu superiorùà della nostra cultura e del/a nostra tradizione, su altre civiltà e su vecclzi mondt'. È giusto quindi clze noi rivendiclziamo questa guerra, come la guerra dell'intelligenza italiana, chiara serena equilib,ata e equanime, contro il confusionismo di termini della vicina repubblica ottantanovista e contro il mercantilismo anglosassone. Infatti la nostra guerra non si concluderà con la riannessione alla Patria di terre. 1'niquamente strappate, né con l'attribuzione all'Impero VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì

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