Via Consolare - anno I - n. 4 - marzo 1940

rebbe l,a possibilità di adeguarsi con l,a sensibilità occorrente alle cangianti sfumature della . m~tevole situazione psicologica ed internazionale. Il Partito, sostegno del Regime, cioè anima dell'anima dello Stato, serve lo Stato, senza esserne uno strumento cieco di comando. Al centro e alla periferia, tra le categorie colte e quelle umili, nel vivo dei problemi spirituali e materiali, quando si imponga una azione di equilibrio fra le organizzazioni sindacali, quando ci sia da promuovere un più realizzatore attivismo delle industrie e dei commerci, il Partito è presente. Gli uomini migliori fomentano l'ansia creatic.1adella Nazione, affiancando il volere del Governo espresso dalla legge ; forniscono al Governo gli elementi di osservazione e le proposte nate dall,a pratica perchè esse possano, nell'augusto ambito della giurisdizione, trovare una sistemazione d'equilibrio e di adattamento alle molteplici esigenze della vita_ dello Stato. I Gruppi dei Fascisti Universitari che si differenziano dalle altre specialità del Partito non per un vacuo senso di primizia intellettuale, ma per poter usufruire di un inquadramento organizzativo che sia più consono alle possibilità e alle funzioni della giovinezza colta, trovano il loro specificofondamentale programma d.'azione dentro i limiti appunto di quella che è l,a funzione del partito. Educare politicamente. Gente, ·come i nostri giovani, che risente dentro il sangue uno sciocco disdegno dell,a attività politica, frutto dei particowrismi professionali, frutto anche dello scadimento delle vecchie classi dei politicanti, ha necessità di un avviamento pratico all,a comprensione del fatto soc_ialee del fatto politico. La nazione corporativa è fatta di comprensione delle varie categorie; noi sappiamo che l,a comprensione è frutto di conoscenza. L' uomo o il giovane che per popolo intendono l,a niente affatto pittoresca schiera degli spazzini comunali, il proprio giardiniere, l,a ragazzotta di servizio e il garzone del barbiere, tutti naturalmente in tenuta di lavoro e in posizione di ossequio reverenziale, non sanno evidentemente che cosa è il popolo. Soprattutto non possono comprendere come fra loro· e l'ambiente operaio debba esserci una equiparazione. Abbiamo ancora gente che vive il nostro clima, perchè frequenta i dopolavoro, come se vivesse nell'anteguerra; gente che scambia Crispi con ·Cavour, Manzoni con D'Annunzio. Capacissima di sapere a memoria una decina di liriche, non vi sa dire quale sia stato e in che modo si sia espresso il contributo dei nostri poeti alla grandezza d'Italia. C'è gente che ride altamente ad ogni rivista che esce, ammesso che se ne accorga. Che passa tutta la sua giornata ad un tavolo da gioco. È una folla anonima, oscura, cui si deve dare ana, che si deve spolverare come i vecchi panni se vogliamo che i nuovi compiti nazionali ci trovino tutti affiancati. È per questo che non esito a de.finire preminente nell'azione educativa dei Guf, il l,ato, diremo, interno dell,a questione, su quello, per così dire, esterno e che può nascondere qualche pretensione. 2 VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì

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