molto intelligente !!!) di descrivere scenicamente l'amore ..... passeggero di una gentildonna sensuale e di un giovane aitante cavaliere, dal bacio iniziale fino al possesso vero e proprio. Critici e signore elegantissime erano m estasi : n01 ci annoiammo profondamente e lasciammo quell' entusiasmo travolgente e cosi odorante di chiesuola, conservanti dentro di noi un profondo disgusto per l'opera e lo spirito fatuo che l'informava. Si parlava di Terenzio : m·a il grande africano ambientava le sue trame, anche piccantissime, entro una cornice di eleganza e di gusto che il nostro, giustastamente ignoto, non posse·leva. Questa « Veneziana » potrebbe tutt'al più servire come esempio di un teatro minore di un'epoca ormai passata, documentazione di un gusto che fu, ma ci sembra un po' poco e lo stesso si dica per « La comare che rubò Gesù Bambino», riesumata dalla compagnia dell'Accademia. Il premio della riedizione moderna va concesso, con cautela, ad opere, lo ripetiamo, immortali o particolarmente interessanti. Tutto il resto, specie se s1 chiama Dumas, va sotterrato definitivamente sotto una croce, E noi cultori appassionati dell'arte di Talia, potremo tutt'al più accendere qualche pietoso lumino davanti a quella croce. USICANELCUORE Antonio Strino - Musica nel cuore - Romanzo di vita studentesca - Edizione Aneliti Studenteschi • Palermo. Generalmente quando si parla di amore da liceale, si intende un po' addirittura amore collegiale, dei diciassette idealisti anni, della plato• nicità. Quello che invece sorprende subito in questo romanzo di amore liceale scritto da un allora liceale è un sentimentalismo presentato sotto un aspetto nuovo che, abolite le forme di sdolcinato abbandono, di rimbecillita adorazione, rasenta la praticità. Così l'Autore definisce il proprio lavoro nella prefazione. Così si mantiene .pet tutto il romanzo. La vicenda è un po' semplice, un po' complicata. Ma lo spirito intimo è pieno di un romanticismo innestatosi a un realismo, per cui il tono è felicemente riuscito ed originale. Come l'amore platonico viene spez26 FondazioneRuffilli- Forlì zato da una forte tinta di sensualità ( « ..... Cosa vuoi che me ne importi della tua bellezza esteriore, della bellezza effimera del volto, quella bellezza che presto scompare? f: la bellezza, la bontà dell'animo che conta, quella sola, Anna > • «..... E si appressò a lui di più ancora : la sua esile personcina sfiorava il corpo di lui. La bocca socchi usa e tumida sembrava un frutto carnoso e dolce e Gino si chinò a suggerne tutta la sua dolcezza » ), così la spiritualjtà della triste canzone di Ann,;-, l' idealismo del sorriso della vita agli occhi di due ragazzi, si infrange per la morte di Gino, ormai giunto ad un piano di realtà positiva dopo una lunga e tormentosa crisi. Ma c'è nella vicenda un senso che diremmo «autocritico» per cui l'autore avverte che la vita è una grande ruota che gira, e non è di ciascuno, ma di tutti. Dicono i genitori di Anna dinanzi al tormento e allo schianto della fanciulla, a cui sembra chiudersi l'avvenire : , ..... è giovane ... ». Con tre puntini di reticenza, che vogliono dire : passerà. E il padre di Gino, quando - troppo tardi - i due si furono compresi diceva : - Non ci volgeremo più al passato, al passato che non conta; è inutile, è morto. .... .li nostro mondo è tra noi due, in queste . terre che ci dànno il pane a noi e ai fratelli. E noi dobbiamo lavorare per gli altri anche. Per quelli che le vicende della vita hanno portato ad occupare ben altri posti nella immortale commedia dell'esistenza, per quelli che ci dànno la sicurezza del nostro lavoro, per quelli che amorevolmente vigilano sopra di noi per assicurarci l'esistenza. Il domani soltanto conta. E noi guarderemo fiduciosi al domani ..... , . E qw ci pare che il giovanissimo autore abbia compresa la missione sociale della vita. Poco curata la stesura e l'edizione, ma una seconda apparizione attendiamo fiduciosi da Strino, certi che il romanzo riveduto e meditato si imporrà per originalità e •entimento. T.V. VJA CONSOLARE
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