1la,dto. JJ, fl'Ù, ~ t,eau,o. Cominciamo a parlare di teatro con una difesa: quella del « Cacciatore d' anitre» di Betti. Per lo spirito che informa gran parte del nostro pubblico, spirito restio di solito a fare sforzi mentali, Betti ha avuto nella sua carTiera di autore drammatico ben poche soddisfazioni, pur essendo oggi uno dei massimi rappresentanti di quel teatro nuovo, nobile, poetico ed intelligente che man mano si sta fortunatamente sviluppando nel nostro Paese. « La casa sull'acqua», « La pa1:lrona », « Frana allo scalo nord», « Una bella domenica di settembre» sono opere che fanno onore al Teatro di una Nazione e a queste si aggiunga l' ultima : « Il cacciatore d'anitre ». Si tratta di un dramma, dalla trama invero piuttosto esile, ma intorno alla quale l'autore ba svolto· un complesso ordine di idee, molte delle quali di nobile sapore polemico. « Il cacciatore d' ani tre » è anzi entrato in un'atmosfera grigia, plumbea da ricordare Ibsen, ricco di bellissime pagine di acuta psicologia, impostato su personaggi dotati di tale personalità da renderceli indimenticabili, pieno di significati alti, YIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì di notazioni profonde, di riflessi stupendi. È una delle opere più interessanti di questi ultimi anni. Due riprese : « Le allegre comari di Windsor » (Compagnia Eliseo) e « Re Cervo» di Gozzi, dato dall'Accademia. Riesumazioni di alto reale interesse e degnamente condotte. Il teatro italiano si è arricchito di una altra insigne insulsaggine con « Scandalo aristocratico " di Lelli, lavoro muffoso e retorico come intreccio, vacuo come dialogo, inutile come significato. La compagnia di.::Emma Gramatica si riabilitò dinanzi al pubblico milanese con « L'orologio si è fermato » di Edoardo Autòre, volo altissimo, fin troppo alto di un giovane intelligente e capace. L'autore ha voluto esprimere un concetto quasi metafisico, cioè la volontà di una madre di reincarnare una figlia morta in una cugina di questa, quasi per una specie di auto-suggestione. Il secondo quadro del secondo atto è di magnifica fattura, ma anche tutto il lavoro è ottimo e come tale meritò il grande successo che ebbe, purtroppo senza molte repliche. Contemporaneamente Milano era invasa dalla coppia Dumas con la « Signora dE:lle camelie » e « Kean ». Il teatro « romantico » che tanto era stato combattuto e giustamente osteggiato, ritorna così trionfalmente a galla, con gioia somma delle signore intellettuali, dei funzionari di banca, degli impiegati al Comune e al Demanio, di quella enorme cale• goria di persone che, per cause imprecisate, preferiscono accontentarsi degli effetti facili, dei lenocinii scenici, credendo ingenuamente a tutte le falsità sentimentali rappresentate teatralmente, che sono la caratte• ristica del..... glorioso teatro romantico. Esauriti ; casi di follia collettiva, piuttosto inspiegabili data l'assenza del caldo estivo. Siro Angeli è invece un autore che noi amiamo molto : il suo « Dentro di noi », messo m scena dalla Lanczy-Ninchi, è un dramma di contadini, traboccante di umanità, attingente spesso le al te vette della poesia, semplice, limpido, lineare, scevro di fronzoli e di retorica, esprimente nella sua intimità psicologica la nuova sensibilità artistica e spirituale che si va facendo strada. 21
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