noi dobbiamo reagire, ne abbiamo non solo il diritto me anche il dovere ; come amici dell'arte e più ancora come fascisti. La priorità della reazione può passare in seconda linea, in vista dello scopo cui téndiamo che è quello di rinnovare i quadri della cinematografia italiana per portarla ad un livello di dignità. Oh no, non sarò certo io il povero untorello che ripulirà l'angolino, e forse nemmeno sarai tu, collega maggiore, e nemmeno ancora saranno i critici più quotati. Ma insieme collaboreremo in vista di un nobile fine e di una grande causa. I nostri nomi spariranno o si confonderanno con gli altri, ma da questa fusione risulterà bene un coro che varrà a svegliare qualcuno. A questo, semplicemente a questo tendeva il mio corsivo sul cinema borghese, e ti confesso che sono lieto della tua citazione che mi permette di ritornare sull'argomento. Tu mi inviti a tradurre in fatti le parole ed hai ragione, ma, io mi chiedo, non esiste il Centro Sperimentale di Cinematografia, non esistono i Cineguf che sono una mirabile fucina per la preparazione dei giovani elementi ? Non si può, senza negare le sue finalità, limitare l'azione del Centro ad una pura preparazione di giovani i quali non trovino, saivo casi eccezionali, uno sbocco nell' industria ; ne è possibile pensare che i fascisti universitari dei Cineguf intendano restringere per sempre la loro attività al formato ridotto. Occorre formare i Giornalismuoniversitario Si dibatte da mesi sui vari fogli giovanili la questione, non oziosa come potrebbe apparire ai pedanti e non interessata come potrebbero sospettare gli arrivati, della essenza e delle possibilità di sistemazione nel quadro corporatfoo della Nazione delle forze del giornalismo universitario. Duplice è l'aspetto del problema: uno interno, per così dire, e l'altro esterno, inter~ssante la funzione del ricambio dei quadri giornalistici. Primo aspetto : funzioni della stampa universitaria attuale, prospettive per l'avvenire, carattere di essa (ci si acwsa di burocratizzazione perchè gridiamo meno a vanvera di una volta; ma, se permettete, voi che ci rimproverate la virtù dell'onesta prudenza e della continenza, vi i ridiamo sul mustacchio !) , rapporti fra giornale e giornale e complementarità dei compiti dei singoli periodici fra di loro. Secondo aspetto, più vasto , inquadramento della stampa universitaria nella vita del paese ; diffusione di essa in mezzo ad un pubblico non solo universitario per renderla esponente dell'atteggiamento di tutti i giovani, provvedere a rinfrescare le file del giornalismo militante con gli elementi più validi dei nostri periodici. Francamente, può essere contento il Regime della stampa italiana? Si, se pensiamo al gran passo in avanti compiuto ; ma, in linea assoluta ? Esiste la intuizione esatta del momento politico, la accortapenetrazione psicologica della popolazione che viene dal conoscere molto da vicino la folla ? E allora perchè munire di ferro spinato le entrate delle redazioni come per difendere dei prodigiosi tesori ? E allora soprattutto, per modificarefinalmente questa situazione, perchè giudicare su uno stesso piano lo spostato che aspira al nomadismo romantico e alla fama fascinosa del giornalista, e coloro che dànno prova di conosceregià il tavolo del lavoro cosciente e vigilante ? RAV VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì nuovi quadri della cinematografia italiana servendosi di quei giovani che danno il maggiore affidamento ; e per far ciò è necessario che coloro i quali sono preposti ali' organizzazione dell' industria non guardino · in faccia a nessuno ed agiscano soltanto in base a quanto è loro suggerito dal buon gusto e dalla competenza. Recentemente il Ministro della Cultura Popolare, presentando al Duce la nuova sede del Centro Sperimentale di Cinematografia, ha detto che tre porte restano inesorabilmente chiuse per coloro che intendano entrare nel cinema italiano portando con sè i ben noti difetti dell'affarismo, del cattivo gusto e della corruzione borghese. Io penso che bisognerebbe aggiungere, e anche questa non è una novità perchè era sottintesa nelle parole del Ministro, che per quelle tre porte è vietato l'ingresso, ma è facilissima l'uscita. Mi sembra insomma che la mano ferma e sicura invocata nella mia nota che tu, caro Aristarco hai controbattuto, sia finalmente intervenuta per la salvezza e la dignità del nostro cinema. Ma forse non basta, poichè l'opera di un Ministro, anche se oculata e precisa, non può, nella sua multiforme azione, fermarsi troppo su un solo aspetto della vita culturale della nazione. Occorre quindi che tutte le forze giovani d' Italia si colleghino nel grande sforzo e collaborino nella spietata denuncia di tutto ciò che sa di affarismo e di cattivo gusto. Questa e soltanto questa è per me la funzione della stampa cinematografica. Ma già, tu non credi ad una funzione, o per lo meno non credi che il pubblico se ne renda conto. Io invece sono un illuso e credo ancora nel pubblico ; penso che, se ben guidato, possa giungere ad una esatta valutazione dell'opera d'arte. A questo proposito mi piace chiarire un equivoco: nel mio corsivo io non alludevo a tutta la critica cinematografica che anzi, come tu 29
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