-dell'artista· cinematografico, il quale può quindi sempre più e sempre meglio far risaltare nel suo faticoso lavoro i fattori spirituali finora tanto inceppati. -Ora, accanto e intrinsecamente a questo processo evolutivo, a questa naturale sbozzolatu~a, per così dire, -del e mezzo • del film, se ne è ope• rato un altro che ha invece condotto da una primitività, e quindi purezza e spontaneità, di vena crea• tiva ( correlativa del resto ad una rozzezza ed empiricità della tecnica usata) ad un corrompimento in senso oedonistico e commerciale del gusto spettacolistico e ad una standardizzazione, quindi, del cinema, come prodotto e come valore, non d'arte, ma di vita pratica, risultante dalla collaborazione di varie menti, quasi _perchèsolo così capace di soddisfare la mòlteplicità. 'Ora è ovvio che così si è capovolta -ogni legittima concezione dell'arte e il cinema si è autobandito dal campo del!' estetica. E il peggio si è che nessuno, dal di dentro dell'industria <:inematografica, per quanti sforzi possa fare, riesce a liberarsi da tale stato di cose, ormai invalso nell'organizzazione industriale, della quale d'altra parte non può fare a meno chiunque abbia in mente il suo film da realizzare. :E questa senz'altro la ragione capi• tale dell'attuale decadenza del cinema nei confronti del « muto >. Il cinema è un prodotto, non è più un'arte. Dunque, per rispondere direttamente alle tue parole, è bensì il regista, caro F., - come colui che è più direttamente coinvolto nella fase •decisiva della creazione cinematografica, e che ha più, e più importanti redini, per così dire, da tenere - colui che deve «annullare> nell'unità estetica, inquadrature, ripresa, attori. fotografia, scenografia, dialogo, commento ecc. ecc. Questo afferma ancora il Gentile nella sua prefazione a « Cinematografo > di Luigi Chiarini, e questo dà la misura dell'altezza raggiunta .VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì in quanto ad arte dai magg1on registi del cinema fin qui esistiti (col nome dei quali del resto e non con quello di altri, i film ci sono rimasti). Infatti, io credo, nessuno di essi, pur nelle migliori e più memorabili opere da loro lasciateci, è riuscito a far della tecnica quel momento preliminare, e niente affatto risultante, della creazione ; quel problema che, pur foriero di tanto trava• · vaglio per l'artista talvolta, sparisce e viene come assorbito ad opera finita, sino a sembrare· che debba essere stato un giuoco, un atto naturalissimo della sua natura, l'averlo l'artista risolto. Il fatto è che, in tutte le migliori opere cinematografiche esistenti, in quelle cioè che hanno più di spiritualità e di sentimento, è evidente e tangibile il momento tecnico non solo, ma si è quasi rimasti in esso, sì che quelle poche cose realmente espresse ci appaiono come preavvisi, annunci dell'unità dell'opera, che poi non è stata effettivamente raggiunta. Ma è ovvio che, dato lo stato industriale suesposto del cinema, saranno sempre da preferirsi i film, che, come « Sei ore di permesso •, lasciano quà e là allo scoperto la nuda e rozza connessura, o che non fondono per congenita incapacità di fusione spirituale superiore (denotante cioè una superiore e forte personalità estetica), ma tuttavia presentanti qualche momento in cui sia pur poco, e di tenue, e rozza• mente, è stato detto, che non le altisonanti e fastose, ma amorfe, ibride - vuote nel modo più desolante - produzioni di cassetta. Del resto, scusami, perchè si esalta tanto Charlot? Non è il miglior suo pregio quel pò di, sia pur rozza, spontaneità ? :E forse Charlot artista di tal cultura e levatura da meritare un posto eminente, per esem• pio, nella storia di una letteratura ? Per concludere dunque questa mia chiacchierata, dirò che dovresti bene, a giudizio mio, vagliare le opere cinematografiche con le stesse categorie, scaturite da un'abitudine cri• tica, affinatasi sui classici della pit• tura, della musica, della letteratura, del teatro drammatico e dell'opera lirica (anzi, se fatti senza esagera• zione, con fine discernimento e sen• sibilità, i paralleli sono in questo caso molto utili) essendo il cinema alla partenza di quel viaggio che le altre arti han già intrapreso da tempo. Purchè ti sia acquistato quella esperienza e quella fami• liarità con la tecnica e con i problemi, anche più minuti, del cinema, che è ora indispensabile avere. Infatti non presentandoci il cinema a tutt'oggi lavori nei quali il valore estetico sia del tutto libero ed evidente di per sè, e quindi da potersi valutare alla pari dei capolavori dell'arte di ogni tempo, ma avendo per i nostri criteri soltanto pochi brani di film, racimolati qua e là, che esprimono veramente qualcosa con la nuova legittima tecnica (e soltanto con quella), è necessaria una ricerca ed una competenza quanto mai sicura e scrupolosa. Sperando che tu condivida quanto ho creduto di esporti in risposta al problema che mi proponevi, o che altrimenti tu mi preciserai a tua volta in che cosa il tuo pensiero diverge ulteriormente dal mio, tuo Gastone Canessa l!ett0-ie, fl,etm-etti? Ti sei ricordato di cersare l' importo del tuo abbonamento sul Conto Corrente Postale N. 8-7260? Per te il sacrificio non è gran cosa; per noi significa tantissimo; fra l'altro ci dice che tu sei un provato amico nostro. Lettore, non volercene per questa benevola tiratina d'orecchi.! 25
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