La Voce di Molfetta - anno II - n. 13 - 1 aprile 1951

...... « • •, e bisogna per ciò che tutti, e gli impiegati al pari d·i noi, si persuadano che finchè l' I– talia non trova mezzi d' dumentare più rapi– damente che ora non faccia la sua ricchezza, combattendo a viso aperto contro tutti gli sper– peri, non solo milita1,i, ma anche, se occorre, civili, del denaro pubblico,· finchè non riuscirà· a romper quel circolo vizioso, per il quate all'aumento delle spese e delle imposte sel{ue rinearo dei prézzi, a questo l'aumento degli stipendi, e così via, sino a tanto non si spezzi la corda: non sarà mai dato a nessuna classe di cittadini di vivere meno peggio in un paese così scarso di risorse naturali, così abbondante di popolazione, così povera di capit,ale circolante. LJlVDCE D I GIUSTINO FORTUNATO SETTIMANALE DI V I T A CITTADINA 1. Aprile 1951 - Anno It n. 13" Redazione e Amministr. Molfetta. Via. Marconi N. 9 - Tel. 12.-52. " Abb. (c/c. posta.le 13/5671 Annua.le L. 1000, semestra.le L. 550, per l'Estero dolla.ri 3 - Una. copia. L. 2.5 - Sped. in Abbona.mènto posta.le (Gruppo· II> CRONACA MINORE I quattrini degli altrf l'accumularsi delle «novità>>ammi– nistrative mi consigliano di togliermi dalla quiete, nella quale avevocreduto opportuno accomodarmi con· la Pa- . squa, ignorando persino il nobile documento di solidarietà amministrd– tiva del sindacalista Rielli Ma bolle nel pentolone consigliare un atto molto gra~e, per non illumi– narne la pubblica opinione o, per • lo meno, quella minoranza di essa. che ci segue. All'O. d. G. dell'attu:-ile sess10ne ordinaria, laddove avrebbero dovuto figurare le voci « Conto Consuntivo I 950 » e « Conto mo r a l e d e 11 a Giunta », figura la voce « Bilancio preventivo 195 T » . Nel giro di nove mesi· é questo dunque il secondo bilancio preven– tivo che il C,)nsiglio si dispone ad approvare ; per la seconda volta in meno di un anno il massimo organo rappresentativo delle Comunità auto– rizza la Giunta a disporre di centi– naiJ di milioni degli amministrati (241. 297. 079 per il 1950, 33'5 65S. 9;9 da autorizzarsi per il I q5 I J sen– za peraltro aver prima preso visione ,1ei conti consuntivi delle gestioni precedenti. Le libertà di paroL1, di religione, di stampa, di insuito, e chi ·più ne ha più n1:: metta, consentite dalla democrazia, sono ottime forme di li– bP.rt}. Ma la più efficace di esse, la libertà di controllo nell'impiego dei quattrini del contribuente, prima di stabilire quanto al contribuente stes– so sia indispensabile chiedere per la gestione successiva, è stata, per inc,1pacità, bellamente ripudiata d·1.i nostri consiglieri. E sovrane regnano l'anarchia e l'ignon:nza della co~a pubbblica Gli articoli 317, 129, 130, 2oq, 210, 317 de1la Legge Comunale e Provinciale e gli art. 219, -22, , 22 T, 223, 224 del Regolamento Comun,.tle e Provinciale ci paiono assolutamente chiari. Da essi si può apprendere che l'unica « voce obbligatoria)) nella sessione consiliare di prin.avera cteve essere ·l'esame 'del <,·Conto dell'am– ministrazione dell'anno precedente», in seguito al rapporto. dei revisori ; che questi ultimi devono essere eletti nella sessione·· d'autunno dell'anno il cui conto va esaminato ; • che i te– sorieri comunali devono rendere i conti entro tre mesi dalla eh usura dell'esercizio cui si riferisc01,o; che i Consiglieri comunali devono discu– tere i conti nella prima sEssione do– po la ,loro presentaz-ione, purcbè dal giorno di questa sia decorso un mese (la legge ha stabilito questo termi– ne, volendo che il conto josse atfen- . tomenle esaminato) ; « che il conto consuntivo va divisi) nello stess•, mo– do in cui é divi 'O il bilanc.io di pre– visione»; che i consigli esaminano « ciascuna partita del cnnto, modi– ficandone, ove occorre, i risultati». Ma purtroppo questi elementi non P<?Ssono interessarci. Urmai, contra– riamente al nostro conciliante Diret– tore, abbiamo rinunciato a pretende– re una funzionalità pn1dutti,·a dagli Uffici e dagli Organi Comunali. C'è sempre un rotto di cuffia. E in questo caso specifico noi potrem– mo elencarli in anticipo, spuntandone i motivi, se lo ~pazio conSl'lJtisse. Nè ci preoccupa rhe ove la di– scussione dei consuntivi non avenis– s~ in sede consiliare entrc i termini disposti dalla leµg,. .. l'Ps,i me dei conti è deferito direttamente al C, n– siglio di Prefettu1;_,i_ » ignarv natura I– mente degli interessi e dei prc blerni l• ca li. E' ~emprt accaduto", per quei po– cb1ssirni cor,ti revif-i1,noti. Ormai è nelle co11suetucìini. N è ri sorprende che ra re la,ionc dei Revisr,ri ( letti s,_,Jonell'au1unno scorso, per il 1947, 1948, 1949 con nomine inficia bili (non poss,,1,0 esse– re - art. 220 Regolam. - nom,nati Re– visori congiunti ed · affini fino al quarto grado civile coi Teso-,,iere; e G. Gadaleta revisore per il 1947?)non siano all' O. d. G. dell'attuale se~– s10ne. • Nè ci sµiace che l'unica occasione, per vedere l'attuale Giunta giudicata ~enza il premuroso salvataggio di se !:-tessa, espresso nel moralissimo voto .-li fiducia a proprio comodo ( « i anto il Sindaco - art. I30 L.- C. e P-quan- 10 gli altri membri della Giunta, di l cui si discute t'l ronto hanno diritto di assiste-re alla discussione, anche scaduti dall'ujfic-io, ma devono n'ti– rarsi ai· tempo · della votazione ) ~:a ~tata ingenuamente trascurata. N è desjderiamo sogghignnre sulla digniv ·sissima abililità, rer cui mai giunta ebbe il pudore di presentare il conto morale della propria gestione Vogliamo solo, segnalando il caso . violentemente protestare contro l'ir– responsabile leggerezz~1 (deprerabjlis– sima la sordità della minoranza !) con cui i nostri amministratori si oc– cupano delle nostre cose. Noi affermiamo che nessun Consi– glien·, dico nessuno, è oggi in gra– do di votare un nuovo bilanci0 pre– ventivo, nessuno avendo preso visio– nf' dei cons_untivi precedenti . Come si può votare la spesa X, I senza conoscere se la snesa X, in I _pn-cedenza, fu effettivamente soppJr– tata f Come si può soddisfare il bi– s_ogno Y, senza conoscere i limiti entro cui precedentemente si mani– restò lo stesse, bisogno ? Come si può conoscere l'ammontare d e 1I e Voci stornate, senza conoscere i pn - cedenti consuntivi? Come si può esasperare J'entrata Z, ignorando i dati della stessa en– trnt;:i per gli anni precedenti ? L' a.ver accettato di esaminare il Bilancio preventivo 195 r , appresenta oltre tutto, il fallimento di 0gni se– ria, costruttiva azione di orposizicne all'attuale imperante m:t1costume. Il P. C. I., P. S. ·r., il M, S. I. aven– do mancato di sottrarsi ad un simile atto di l e g g ere 7 z a amministra– tiva ne accettano di fatto la corre .. sponsabilità nei danni che alla Co– munità dovessero derivare da un bi– J ancio incontrollato. E di questo non possiamo non do– lerci. Un nuovo titolo di merito ' per l'ambiente politico jn cui viviamo. BENIAMINO FINOCCHIARO A -PROPOSITO. DI APPALTI A tutta la cittadinanza è noto che il passaggio del Dazio dalla gestione per conto ad appalto pri– vato, dalla ditta INGIC alla fjuova ditta Anemore, ha avuto per con– ~eguenz?. il licenziamento di 17 funzionari. Questo massiccio licen– ziamento, ~enza alcun riq::etto dei contratti di lavoro, prefso i mas– simi organi sindacali. i cui è affi– data la controversia, costituisce « Il Caso Molfetta >- , umco in tutta Italia. La ditta Anemone oltre alla riscossiont delle imposte di con– sumo, riscuote anche i diritti di affisione con l'obbligo di disci– plinare l' apphcazione dei manifesti negli spazi a tal u~o destinati. . Inutile dire che tali diritti sono riscossi con canoni aumentati , ri– Sf etto alla preced~nte ditta che gestiva per conto del Comune e che la città è tutta pavesata. c!i manifesti pubblicitaii che deturpano le facciate ·dei r,alazzi, senza ri– spetto· neanche delle vie principali. Dovendo risolvere rappalto per la riscossione dei diritti di posteggio, attualmente in gestione diretta_ del Comune, durante la seduta del Consiglio Comunale, tenuta~i la sera del 21 marzo, si fecero varie proposte tra cui quella di affidarlo a tre elementi capaci, scelti tra gli agenti licenziati, per alleviare la loro miseria, e quella di inca– ricare la stessa ditta Anemone. A questa seconda pro~osta, maggioranza e minoranza stigma– tizzarono il c a t t i v o andamento della gestione attuale. In considerazione di questa con– statazione la cittadinanza si do– manda-: quando si prenderanno i provvedimenti a carico delJa ditta inadempiente ? Sulla decisione di affidare la riscossione dei diritti di posteggio agli ex agenti, con la forma di .appalto pnvato no i avanziamo qualche riserva sulla possibilità di tale risoluzione, in quanto gli appalti sono regolati da leggi in– derogabili tra cui quella della obbligatorietà di iscrizione nello albo degli appaltatori. Pare che agli agenti qualificati non sia per– messo la gestione di appalti . Per cui, a · nostro avviso, il Consiglio Comunale dovrebbe, se vuole veramente venire incontro agli ex agentj, sostenere la gestione diretta del Comune a mezzo dei predetti dazieri licenziati.

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