UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945
1J1etriaz.zurri » o·« l'1101110 nudo e d'azziirro più magro - elegante si disse e u11 cilindro - portava nero co111e i~ coppale». Più violenti colori il mondo ci ha gettato negli occhi e tutti irti di più ragioni che non questi: D'oro o 11011 d'oro la persiana tra. la paglia il sonno è b!n e pa/111etola polvere rosa. Non ci si ritrova davvero più in questi « dolci pal!si d'albicocca.» su questi velieri « delle 1na-mnie aperte - 11e!l'arialiscia ro111e 1111. pensiero»; nem– meno se la raccolta può valere come un avverti– mento personale. rivolto cli proposito a quel giu– dizio critico di eccessiva «cantabilità». Tralascian– do che altra· riverenza si doveva alla Poesia, nèp_– pttre è valida la giustificazione perchè se il poeta in– tendeva forzare quel rischio. mi psire non vi sia riu– scito: ed indico tra le più cvi denti Avventura o q11esta V isio11e: Bia11co rhe splenda /1iancheggi un lido f 11!111i11i il grido d'Oste11da. D'altra parte è così connaturato quel _segreto alla sua lirica che essa, volutamente spogliata, non mostra poi che uno scheletro, magari vivace. ma più viziato per un messaggio cli parole sempre lon– tane· a un nostro possibile commento .. E certo è che tra qualche avvio_ anche prestato, (non è lontano Zvani da: 85
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