UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945
della vita che portavano nel titolo una promessa davvero emozionante. Un libro in cui il poeta, eludendo anche la pm amorosa aspettativa, immemore ciel percorso che ormai urge i nostri movimenti appena salvati da una sanguinosa esasperazione, viene ad offrire un inconsueto avallo al programma (anche troppo tra– dito) che Bréton propose vent'anoi or sono. Pro– prio in altra angolazione non so collocarlo e la lettura può attestare. Sottolineo questo Grigio. Il nero segna la pallida rosa dei grigi d nro cavallo rotondo al contento o forse ·invaso di memoria. Pagine ingiuste se penso ai nomi e alle irre– quietezze della generazione appena passata è che valgono a giocare l'innocenza cli altre voci che si mossero in qu~I centro assetate eia una sete ben di– versa. Ed ingiuste contro l'esperienza ciel poeta stesso, se ora così denuncia lo schermo di un tem– po con questo elenco inutile di immagini indurite, dove è appena magistrale l'esecuzione (lo ripeto) della sua intelligenza: Giallo d'A111erica. rosso di gomma. dissi 1111 camion clie passava. esatto a voler dir così duro come il ricordo. In quale senso vale la dedica anche troppo im– pegnativa verso il lettore: « A quiconque a perdu ce qui ne se retrouve - jamais, jamais »? Altro si è lacerato attorno a noi che-non i periodici « gaso-
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