UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945
i,n çui è stata rispettata -la vèra realtà dei nostri movimenti». · O il carnlllino (la pagina) diventa oscura, oscura <linoi stessi. E<l ecco che in questa incidenza torna l'oscurità <li tante pagine come testilllonianza sin– cera di una soluzione che l'intelligenza da sol.a,non poteva pretendere se in quello stretto spazio - era quasi rasente al cielo - da sola non poteva pas– sare; quella oscurità che mi appare oggi una con– fessione e che allora doveva offrire un bi,·io illl– provviso: o l'involuzione su se stessi, il modulo cifrato per una polemica senza uscite o una estre– ma sincerità di. rinuncia: la pagina bianca. (Un gesto quest'ultimo - si badi - negativo. se va– leva .come rifiuto <li se stessi. E ricordo qui che l'uguaglianza Letteratura come \'ita, oggi la più attuale nel porre i termini del discorso su di un identico piano di valori. troppo concec!C' a una ,,ila che ignora storia e vicende. Dal vuoto tempo posto attorno alla lllOnade 1.,ita-lcllcralura può an– cora sorgere una dimenticanza della creatura. an– cora un rifiuto). La poesia di Gatto si è mossa appunto in que– sto confine. meglio alla sùa periferia-. assai preoc– cupata da una facilità di canto educata con maestria eia una intelligenza larga e sensibile. Eppure la ,·oce di «!sola» era an-ivata carica di annunci: schiudeva un suo paese « ilare » e « 11iveo » che premetteva nel cli111acli una memoria turbata, « la 111ali11co11ia - co111eorigi11e pallida. del 111011do ». Solitario sotto questo antico peso (111i spa::;iae ,n,'i– sola). ma artcora presente alla sua soi-te terrena qui l'esilio cli Gallo era chiuso nel s_olo stupore del
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