UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945

La YOix dcs- sources chauge, et me parie du soir; Un grand calme m'écoute, où j'écoute l'espoir, J'c11tc11ds l'herbe dcs nuits croitre dans !'ombre sainte, . . . . . . La 11uit vicnt sur ma chair lui souffler quc je l'aime. . . . O. douceur de survivre à la forse du jour, Quand clic se rctire enfm rose d'amour, Encorc un peu briilantc. et lasse. mais comhléc. Et dc tant dc trésors tendrcment accabléc Par de tcls souYenirs qu'ils empourprent sa mort. Et qu'ils la font heureuse agenouillcr dans !'or, Puis s'étcindrc c11un songc c11qui le soir se changc. La purezza qui è an·icinata in 1noclo assai peri– coloso a un modo insoddisfatto cli attesa. un'attesa che muore nel punto fisico ciel primo respiro e certamente in ciò obbedisce alla volontà del poeta che in tal caso mirava soltanto a depositare sulla carta i risultati delle sue operazioni e a negare qual– siasi soddisfazione al lt!i.tore. T versi stessi ripetono la misma esatta della curva che segna lo sforzo del poeta e 11011 superano quindi quella parte cli ltJce che denuncia proprio il campo cli fortuna cli queste coincidenze estremamente sollecitate e lavo– rate. La parola specialmente è stretta a un rigore e a un nuovo costume cli ,·ita. anzi si potrebbe dire che dimostra ancora un senso di vita nonostante le necessità di morte a cui la natura la costringe. Una parola libera e gonfia cli una sua storia che in qualche modo riflette le solmioni dell'anima che l'inspira non è dominata sulla carta e facilmente supera i suoi limiti fino a invertire il cammino del– le sue domande: qui in Valéry il regime 'è ciel tutto contrario, la parola è la forma perfetta di un lungo lavoro d'adattamento e è dotata di un .numero ben

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