UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945

offerte insospettate, di questo continuo e assiduo laYo~o cl'inYenzione minore. La Yita per forza deve cedere tutte le ragioni a questo fittizio dominio dello spirito. ti'n dominio ben accondiscendente. un dominio che ha ancora molta parte ciel « paradiso artificiale » e per questo riporta Valéry nel nume– ro cli quei romantici offerti alla trovata. a un modo cli ispirazione dopo tutta la lotta sopportata per J'istitt1zione cli una ricerca intellettuale legale, quo– tidiana: quasi una ricerca del sangue. Trasformato lo scenario del dramma senza avere evitato clefi– nitivan1e11te la condizione ciel dramma. non cam– bierà che l'uso di certi elementi e il fondo della passione dell'autore. ma allora se doveva restare fisso questo dato cl'increclulità, questa fede portata alla non-fede a qualunque costo valeva 'la pena di cedere a un giuoco che cede a regole nuove con dei personaggi transtiti? Lo spettacolo diventa interiore nel senso che non ci sono figure a reg– gere le soluzio11i particolari ciel dramma e allo scon– tro finale per cui è attesa uqa soluzione è sosti– tuito una serie cli scontri con mille soluzioni late– rali. piacernli. intelligenti ma inutili. La conti;mità dovrebbe amiullare la condizione vitale al dramma mentre ne allontana soltanto la soluzione costt:in– gendo d'altra parte l'inventore ciel proprio pensie– ro, questo spettatore autorizzato a intervenire di– rettamente nella ricerca della verità (fino al punto di creare una figura) a un modo di ripetizione. a una dolorosa dimora .nel campo delle verità parti– colari. La coscienza può a un certo punto diven– tare un peso nella vita della creazione. dico una còscienza ridotta a figura essenziale e perduta nella -H

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