UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945

còlari al nulla conclamato nell'unico gesto della sua vita. Infatti dalla stagione del suo silenzio ri– ;,pettato e da .quella ciel silenzio tradito tutte le operazioni segnate da Valéry non conoscono altro prodotto al punto da renderlo a dirittura insensi– bile di fronte all'enorme somma del suo « pas– sivo » e a darcelo come vittima « incosciente » di questo continuo sforzo cli controllo cosciente. I suoi cahiers in questo senso hanno tutti eguali diritti, a noi sarà permesso stabilire in certi punti una maggiore o minore consistenza, ma dal punto cli vista della purezza ogni movimento aderisce perfettamente alle sue intenzioni: ogni volta si trattava infatti cli dimostrare la vanità delle do– mande, l'imprecisione dell'altro mondo e l'utilità cli una convenienza esclusivamente intellettuale per cui è concesso illudesi sul valore temporaneo della nostra intelligenza. Valore temporaneo, valore cli condizioni sterili e irriproducibili: non si può ne– gare a Valéry questo ultimo coraggio per cui il disastro deve essere completo. assoluto, irrimedia– bile. Conta solo la conti.nuità delle operazioni in– tellettuali, il tempo vinto da una nuova misura di tempo convenuto e consentito ma anche qui non c'è una parte minima cli abbandono alla figura, non c'è un cedimento verso una sollecitazione cli musica e cli colore? Non conta che si chiami Leo– nardo eia Vinci - nn esprit détermiué par l'ana– lyse des conditious à remplir - una maggiore con– seguenza nella sua ricerca l'avrebbe dovuto por– tare a un dominio meno reperibile del silenzio, .a una monotonia più assoluta cli movimenti e in que– sto senso il suo Leonardo supera per concessioni,

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