UOMO - Anno III - n. 4 - dicembre 1945

ceux qui se disent « intenses ». Amours, joies, an– goisscs, tous !es senti111enls m'épouvantent ou m'ennuient: el l'épournnte. ne gene pas l'ennui . .f e fré111is al'ec clégoùt et la plus grande inquié– tude se peut n1éler en moi à la cerlitucle dc sa ,·anité, de sa sottise, à la connaissance d'étre la dupe et le prisonnier dc mon reste, enchainé à ce qui souffrc. espère. implore. se Aagelle. à 'còlé de mon fragment pur. - Pourquoi me dévorcs-tu, si j'ai prévu ta denl? » (Collier B. 19.w. pag. 11). Xotiamo intanto « horrcur instinctil'c ». dun– que tutta la parte anteriore della sua vita sponta– nea e completa 11011 è ancora morta. il distacco è appunto dato da questo grumo invincibile di at– tesa abolita. di « dramma » rifiutato come bisogno cli pulizia intellettuale. li disinteresse portato al– l'accezi1)11e comune della nosl 1·:i vita è deciso da uno stato psicologico. da un risentimento derivato da constatazioni. da esempi illustri. da un modo cli musica sorda che investe un 'imera concezione del mondo. ì\!Ja Valéry 11011 rinunzia elci lutto a queste equazioni contuse e torbide e si limita a un giuoco cli trasferimenti e cli innesti: riportare la stessa intensità con cui sarebbe cli,·entato per– sonaggio e attore cli quc,to dramma umano in nna scena. secondo lui. altrimenti esatta e pura: cli- 1·e11tarc il direttore cli un mondo apparentemente insensibile. un inventore cli un mondo ridotto. cli cui a buon conto si conosce l::i perfetta vanitù. Un mondo quasi dimezzalo clo,·e solo contano le ra– gioni del corpo, l'intervento del dolore fisico. qua– si fosse un pregiudizio al funzionamento di questo prezioso organo dello spirito. Si pensi per un mo- 37

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