UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
UNA GUERRA PERDUTA Più di due anni sono passati dalle giorna– te del luglio e del settembre 1943 in cui la nostra sorte di popolo assunse un nuovo, inaspettato volto. Ed ancora i nostri pen– sieri si rifanno quotidianamente a quelle da– te e cercano di risolvere, sugli avvenimenti di cui fummo protagonisti allora, gli enig– mi dolorosi che ci furono in seguito pro– posti. Le vorremmo poter staccare da noi, e cacciarle poi nella dimenticanza ciel tem– po, capro espiatorio di tutti i nostri peccati. Troppo grande è lo smarrimento che le ac– compagna per non desiderare di risolvere così lo stato di incertezza che è in noi per la contemporanea presenza d'avvenimenti e di sentimenti che si contraddicono. Sospesi tra il timore d'essere considerati nemici e la speranza d'essere accolti da amici, tra l'u– miliazione di vedere degli occupanti dovun– que e la preoccupazione di non poter proce– dere soli, tra il bisogno d'aiuto e l'insoffe– renza che ne consegue, non riusciamo a giu– stificare nella teoria quello che pure è uno stato di fatto. Non riusciamo ad accettare quel che portia1110in noi. Vorremmo trova- 77
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