UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

70 stanza gratuito, di moralista e da questo equivoco è uscito gran parte dell'impaccio dei racconti e delle divagazioni de « I sogni ciel pigro» e de «L'epidemia», « cartoni surrealisti » come lui stesso li ha chiamati con l'intento cli giocare a mosca cieca con la propria responsabilità di scrittore. Una brut– ta metamorfosi con tanto cli ricordo e di ri– spetto per Kafka, ed un elegante gusto cli contaminazioni e « pastiche ». Lo stesso gusto forse che motiva quel libro decisa– mente brutto e sbagliato che è « La ma– scherata » con i suoi giardini, i suoi gene– rali e congiure e donne eia operetta. Forse era anche il premere degli avvenimenti po– litici, ma allora perchè continuare a scri– vere per scadere a simili giochi intristiti e senza forza di poesia? E i libelli e le satire cli Swift rimanevano troppo lontani con la loro asprezza, il loro sugo acre e invelinito. Pure anche con i suoi libri peggiori (e i re– centi racconti de « L'epidemia» sono pro– prio tra le sue pagine più false) Moravia muove un fondo di risentimento, un motivo cli interesse. Non vogliamo azzardare dei nomi e dei confronti, per Moravia questi esercizi non possono tentarci: pure da «Gli indifferenti» a « Agostino » che riprende il tema di quel libro iniziale, la vicenda letteraria di Mo– ravia è ricca di richiami e cli attenzioni, di pretesti, di contaminazioni. Interessante è

RkJQdWJsaXNoZXIy