UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
fuggevolmente, quindi taceva. « E' tardi », disse ad un tratto. « Domenico ! » esclamò, ed il vecchio Spada: «Tardi! Non è tardi! signor Vincenzo. Non è ancora apparsa la luna». Ci fu un momento in cui si sentirono pa– role concitate. Vincenzo alzò la mano, come volesse pregare ai compagni di tacere: « Si– lenzio, per carità ». disse con allarme ecces– sivo. « Mio caro Vincenzo», continuava il vecchio barone, « lo ammetto, sono tempi cat– tivi ... » E Vincenzo: « Vi prego, tacete». Teresa in particolare si mise in ascolto, e dopo avere ascoltato e lungo con una mano all'orecchio: « Forse è stato qualcuno che come noi prende il fresco in giardino». Vincenzo apparve eccitato: « E' tardi», ripetè. S'alzò si diresse verso la balaustra, si sporse, guardò verso la strada, verso gli orti delle case vicine non illuminati da nes– sun filo di luce, quindi discese nel viale, si mise ad esplorare la siepe. Mentre Spada batteva il tempo con un dito sopra la tavola, (forse seguiva una can– zoncina di cui gli era venuto in mente il motivo) e Teresa quasi s'addormentava sul– la sua sedia, la vecchia Eleonora modificò leggermente la posizione del collo: seguiva la passeggiata di Vincenzo tra le piante: una passeggiata che rivelava un'eccessiva eccita– zione dell'animo; ed intanto con uno degli occhi si dirigeva. verso il terrazzo della scu- 51
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