UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
ad altri io non direi. Poco fa ho giurato di non parlare, se prima non udissi la voce di Vittorio. Luisa! A me viene eia ridere se penso a Vittorio e a Vincenzo. Che uomini molli e pettegoli. Vincenzo ha la pelle bian– chiccia, gelida come quella di un serpe. La sera si spoglia con grande lentezza, si spo– glia parlando cli cose che possono impor– tare soltanto ad un uomo così ». Domenico s'alzò, si portò accanto a Luisa, si mise a scalfire i licheni, disse: « Luisa, io lo odio. Da bambino indossava un abito rifatto in una vecchia giacca ciel padre: era un abito cli panno marrone, con un colletto simile a quello delle divise degli ufficiali nel– la prima guerra europea. Troppo serio per la sua età». «Luisa», seguitò Domenico, « tra me e Vincenzo c'è una notevole differenza d'età. Ero ancora un bambino quand'egli era già un ragazzo vestito eia uomo. « Luisa, non puoi immaginare quanto fos– se buffo con quel suo vestito marrone ... E portava un berretto mai visto: d'incerato, col fantino cli pelle ». « Non vedo», mormorò Luisa, « perchè si debba odiare un uomo solo perchè porta una giacca cli panno marrone fatta come quelle dei vecchi ufficiali ed un berretto d'in– cerato col fantino cli pelle... » « No, Luisa», Domenico disse con uno slancio sincero: « non è per quell'abito di 47
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