UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
40 Luisa si diresse in un piccolo prato cir– condato da peri, eia cui saliva un odore acu– to e nauseante di fieno ; e sia che volesse sfuggire quel sentore, sia che le piacesse la passeggiata anelò qua e là, dalla siepe che circondava il giardino al cancello, dal can– cello alla scuderia. La scuderia era una vecchia costruzione che un tempo serviva appunto ai cavalli e alle carrozze, mentre ormai poteva conside– rarsi ridotta ad un magazzino per gli attrez– zi agricoli degli ortolani e dei giardinieri che cli tanto in tanto, stando ai bisogni del– le stazioni, venivano a lavorare nell'orto. Quell'edificio aveva questo di singolare: una piccola scala, lungo il fianco che guardava la aperta campagna portava ad un terrazzo costruito sul tetto : un terrazzo aereo che non aveva altra funzione se non quella d'of– frire la vista d'un ameno paesaggio. Si ve– devano infatti le colline che chiudono la pia– nura tra sud ed occidente, si scorgeva il corso denso d'un grosso torrente e, di là dalle alture, come uno spazio più aperto, il segno della costa e ciel mare. Su quel terraz– zo salì Luisa. «Luisa», disse Teresa, « è salita sopra il terrazzo». Domenico restava chino sopra la balau– stra, seguiva i rumori notturni combinava un certo suo gioco: stabilì che tutto sareb– be dipeso dalla prima parola che uno dei
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