UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
chi di Luisa che rise, ma più forte rise Te– resa dicendo: « Che ha detto signor Vin– cenzo? Che ha detto, mi elica ». Vincenzo continuò a parlare. Il barone Spada s'era destato, anch'egli parlava d'una sua passeggiata, aggiungendo che del resto un uomo della sua età poteva benissimo pas– seggiare. « Non l'ho eletto per offendere nes– suno, Domenico», disse volgendosi al gio– vane che non rispose e cli nuovo si sdraiò sullo scalino cli pietra dormendo. Finchè d'un tratto non scattò in piedi, così improvviso che tutti si rivolsero verso cli lui. Ecco però come gli si rivolsero. Vincenzo con ironia e meraviglia. Aspettava d'essere contraddet– to. Luisa con allarme e con un sentimento affettuoso appena difeso dall'ironia dello sguardo. Teresa curiosa. La vecchia Eleo– nora volse impercettibilmente il mento sen– za portare gli occhi sul giovane, come se avesse soltanto un presentimento del suo gesto. Domenico restò immobile, finse cli soffo– care, quindi entrò. Si udì il rubinetto della cucina, l'acqua che usciva abbondante, rac– colta poi nel bicchiere con un lieve gorgo– glio. Domenico si mosse: s'udirono i suoi passi attraverso la stanza d'ingresso, certo dové battere un ginocchio o un gomito con– tro uno spigolo cli mobile o cli muro; disse : « Ahi ». Accese la luce... « Dom ... » gridò Vincenzo, ma la luce era già spenta. 37
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