UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
tal nome riscontrano o credono di riscontrare in questa o quella famiglia umana, sarebbe un misco– noscimento dei valori propri della vita politica, e quindi, di conseguenza. un ritorno verso la barbarie. Quanto all'eguaglianza sociale, quando merita questa denominazione, ha essa pure un valore pro– priamente e realmente sociale. Derivata dall'u– nità di natura, non si confonde in essa: ne è come l'espressione e l'espansione nell'ordine sociale. E', intanto, l'eguaglianza, riconosciuta dalla società e da lei sanzionata, di quei diritti, difficili da enu– merarsi, eppure reali, che noi definiamo come i di– ritti fondamentali della persona umana, diritto al– l'esistenza, all'integrità corporale, alla costituzione d'una famiglia, a sua volta protetta da facoltà che le son proprie, al possesso privato di beni materiali, diritto di tendere a quei beni in cui si completa la creatura ragionevole, diritto di indirizzarsi verso la vita eterna lungo la via tracciata da Dio . ...E' ancora quell'eguale rispetto verso ogni in– dividuo che la dignità umana richiede ai costumi sociali di tributare a ciascuno, in quanto considera tutti come uomini e non come cose; è ancora « la eguaglianza politica, la eguaglianza di tutti davanti alla legge, sia che reprima sia che protegga, l'ac– cesso di tutti i cittadini ai pubblici offici », tre egua– glianze la cui istituzione nella città temporale e terrena è sgorgata, come scriveva jl cardinale Ver– dier, « dalle correnti evangeliche che il Cristo ha aperto sul mondo»; è quell'eguale condizione di coeredi dello sforzo di tutti, che fa sì che cia– scheduno debba « avere gratuitamente», neì limiti del possibile, una certa partecipazione ai beni ele– mentari dell'esistenza. Così l'eguaglianza sociale, come l'eguaglianza se– condo natura, è, a suo modo, non già una cosa su– perficiale, ma una profondità intensiva; in lei si ren– dono necessarie dèlle varietà essenziali, non sol-- 23
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