UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

18 disuguaglianze che differenziano la vita umana e vi intensificano la frequenza degli intercambi, non ledono l'unità del genere umano in nessuna delle digrùtà ch'esso comporta nè dei diritti che essa sta– tuisce: al contrario, esse rendono quest'unità ancor più manifesta. Ogni uomo è tale per la sua essen– za, ma nessuno è l'uomo per eccellenza (r): in altri termini, nessuno assomma in sè tutta la ricchezza di perfezioni di cui la specie umana è capace: in questo senso tutta la diversità di perfezioni e di virtù che si ripartiscono tra le generazioni umane nello spazio e nel tempo, non è che una varia par– tecipazione alle comuni ed inesauribili virtualità dell'uomo. Il termine 11n'Ìtà del genere umano è il nome cri– stiano, ed il nome più vero, dell'eguaglianza degli uomini secondo natura. Esso ci aiuta a purificare la nozione di quest'eguaglianza da ogni attribuzione identificativa erronea, sia che provenga da una im– maginazione geometrica che da una pretesa di 1 i– vellamento. L'eguaglianza aritmetica tra due numeri esclude tra di loro ogni diversità, ma l'eguaglianza degli uomini secondo natura, ovverosia l'unità del genere umano, ha bisogno di espandersi in disegua– glianze individuali. Per l'idealismo egualitario, af– fermare l'eguaglianza naturale degli uomini equi– vale a pretendere che ogni diseguaglianza tra loro sia soppressa. Per il realismo cristiano affermare l'eguaglianza degli uomini secondo natura significa volere che si sviluppino quelle diseguaglianze fe– conde, grazie alle quali la moltitudine degli indivi– dui partecipa al tesoro comune dell'umanità. L'idea– lismo egualitario dà alla parola eguaglianza un si– gnificato superficiale, il realismo cristiano ne inter– preta il significato profondo. Non solo ci si deve immaginare l'eguaglianza come una premessa uni– taria basilare su cui si eleva un infinito numero di disguaglianze, ma l'eguaglianza stessa è una pro– fondità vitale, intensiva e qualitativa. Non diciamo,.. (1) Confronta Caietan, in Summa Theologica, I, 6, 3.

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