UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945
questo hreve riposo per la grande disu, mana fatica dei diseredati. Se l'avessimo disposto a suo tempo, i poveri non sarebbero oggi in tentazione di considerare il comunismo come il ter, mine ultimo della loro ascensione. Si ri, poserebbero per poi riprendere la strada. Grandis est tibi via. Invece, molti degli ultimi arrivat,; per farsi perdonare la noncuranza o il tradimento di ier,; si sfogano contro reali o presunti nemici e decantano l'oggi non come un acconto, ma come un saldo. Un saldo sovra una cambiale illimitata I e garante la classe, vale a dire una sete moltiplicata con fun– zioni di Dio, senza l'onnipotenza e la paternità di Dio I Come mai ci siamo dimenticati clze le collettività sono senza cuore e clze Mo, loclz è numero e massa'!' L'errore umano dei convertiti del nostro tempo consiste nel credere clze il mettere insieme senza amore una comune indigenza placlzi le nostre istanze. Forse, sulla carta, dimenticandoci del, l'uomo, l'operazione può tornare. Non è la prima volta clze un'eresia cristiana ,-i, duce o traduce in parola la intraducibilità dell'uomo con_grande sicurezza. IL comu, Il
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