UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

pro/onda che le divergenze del camminare e del trovare non la cancellano. Jll[a ciò clze sorprende maggiormente è il /atto clze le conversioni del nostro tempo hanno tuttora andatura e strada cristiana Se questo mondo cade, se non è più no– stro, vuol dire che il nostro animo non ha più la /orza di sorreggerlo, ma non perclzè si sia divenuti meno cristian,; come pensano molt,; ma perchè siamo più cri– stiani del mondo che ci ospita. Siamo an, dati più in là nella nostra non dichiarata istanza cristiana e glt' abbiamo tolto il nostro consenso. A molti questo /atto sembrerà un 'arbi, traria inte, 1 ;retazione nei confronti dei <I' si dice » che documentano una vasta indisposizione verso il cristianesimo, che molti non riescono a distaccare da una civiltà che non gli appartiene se 11011 al modo con cui un abbozzo mal riuscito appartiene all'artista. Tutti però avvertono segrete rispondenze • tra il Vangelo e il proprio travaglio, tra l'Uomo e la propria umanità. Non è solo µna memoria o un peso o una malattia il cristianesimo; è qualche cosa di vivo e noi non possiamo non essere cristiani (non dirci cnsna01 può essere un semplice 9

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