UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945

chio Katz installò un ufficio telegrafico in piccolo con me come impiegato. Consisteva in tutto in una tavola, una macchina da scri– vere e me. Una sedia per me e una per chi de~iderasse spedire un telegramma. Se la persona non sapeva parlare inglese, il vecchio Katz mi diceva lui cosa metter giù sul mo– dulo per telegrammi. Facevamo ogni specie d'affari. Lo te– nemmo per tre anni. Poi Katz si imprati– chì di tutti i sotterfugi che c'erano da sapere nel mestiere e se ne andò dal telegrafo e si mise nel commercio, e io mi impratichii di tutte le magagne di ogni mestiere e me ne uscii subito eia tutti quanti e lasciai la cit– tà. Andai a Frisco. Passai dei brutti mo– menti, ma mi arrangiai. Io non rividi Katz per tre anni. Era di– ventato attaccato ai soldi in quel tempo. Ave– va una grande e grossa Packarcl nera, di– ventava grasso e perdeva i capelli. Lo vidi solo per un minuto. Era indaffarato da mat– to per far soldi. Spediva uva e faceva sol– di. Spediva pesche e faceva soldi. Poi si diramò in ogni tipo di articoli e spediva lat– tuga sedano patate cipolle e ogni altra cosa che nascesse dal suolo, soltanto che qualcosa anelò male e a poco a poco cominciò a per– dere tutti i suoi soldi e poi quattr'anni dopo mi trovavo a El Centro nella valle Imperiale e si trovava là anche il vecchio Katz. Stava 75

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