UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945

larga/i in un tempo relativa.mente breve, da quando appunto quel nome, e le conseguenze più elette del ronianticismo nordico e fran– cese, capovolsero la tradizione del perso– naggio (3), l'inipostarione della vicenda, e dettero al romanziere la più spregiudicata libertà d'azione, di gùtdizio, di riflessione (4). Oggi, insomma, a cento anni dall'apparizione degli Avari, degli Ambiziosi, dei Soldati, dei Preti, degli Usurai (5) di tipo balzacchiano, sarà logico, più che ammesso, che sia posto, ad epigrafe di un 1·oma.11zo contemporaneo (6) questo pensiero d·i Santa Teresa d'Av-ila: Dio, considerate che noi non intendiamo noi stessi, che non sappiamo ciò che vogliamo e che ci allontaniamo da quelli che desideriamo. Il quale pensiero, unito alla dichiarazione del personaggio principale: Ho cercato di non opporre al corso della mia vita nessun freno e nessuna passione, perchè non voglio co– struirmi un destino, ma solo che gli uomini si industrino a farmene uno, rappresenta l'ac– cesso alla normale esistenza del personaggio senza scheda identificatrice, senza caratteri precisati, e senza neppur volontà. S'è detto, (:t) i t..di. a questo vroJ)osito i\loralisme et llttéra– ture cU Jacques Rivière e Ra-m.-0n 1rer11andez, ed. Cor– rea, da noi tradotto pe,· le edizl.onl di Uomo, cli pros– sima 1J11bblicaz-ione. (4) l'ecU anche, appena acccmwta,, quest'frlentità cl-i interessi tra storia e narrativa, in 1111, nostro arti– colo « Per il romanzo», su Stile, agosto 1944. (5) Vecli. al capitoW Vf dct presente saggio. (6) FJ' La congiura dei sentimenti di Ewrico E-ma- 111,elli. 31

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