UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945
20 le anime: non si tratta neppure di egoismo che seppure negativo è un atto di presenza ma di vergognosa distrazione, di incapacità alla comunione. La corsa del tempo ci aiuta infine a dimenticare le colpe del passato e nello stesso tempo attutisce il colpo del fu– turo che cade giorno per giorno sotto di noi. Viaggiatori smarriti e incapaci cerchia– mo di difenderci nell'ambito di un libro e di una figura ideale, ora nel fatto che questo mio diario ignori questa condizione perso– nale trova un minimo conforto e si illude di credere a una sua maggiore v1s10ne, a un abbandono risolto nell'ascoltazione. Ma continuo a confessarmi, sarò stato un at– tento confidente dei movimenti degli altri ma non ho saputo trasferire questi segni in una frase, ho lasciato di nuovo al tempo e al caso queste sorti diverse delle anime che mi sono state vicine. Se penso a quello che non ho saputo o voluto fare in questo senso ho paura e sento tutta la mia condanna: non ho voluto vivere e quei pochi movi– menti che ho accettato hanno danneggiato più gli altri di me: la realtà si è vendicata della mia negazione con le sue armi pii1 immediate, e più sprovviste di fondo, e ora mi accusa ancora di avere barato: se la real– tà non esiste, cioè non conta, bisognava ab– bracciare per sempre la verità e non accet– tare mai il compromesso come non fidarsi di Nathanael e del giro meccanico delle espe-
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