UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945

movimento di un discorso tanto impegnato: i testi stessi sembrava non reggessero a que– sto schermo di verità a cui li avvicinavamo e allora il nostro libro più segreto si è tro– vato costretto a chiedere una nozione più umile e diretta: ed è su questo punto che si ferma oggi la nostra piccola guerra. In fon– do se vogliamo cedere a un solo colore e alla dittatura di una passione, per quanto possiamo sembrare lontani e dissipati, si può dire che i margini ideali di questo diario si esauriscono nel metro inseguito e perduto di Dio: non so di me altra ragione più valida e non conta se i miei atti e le mie abitudini intellettuali stiano a denunciare delle enor– mi e povere « grandi vacanze», il modo di una guerra elusa più che veramente accet– tata. Forse nessun spirito riesce a sapere mai, sia pure alla fine della sua strada, il valore delle proprie azioni e il numero delle sue qualità, l'esperienza ha questa funzione di dichiarare il nome dei nostri gesti, il male o il bene nascosti nelle nostre passio– ni: bisogna imparare a conoscerci a nostre spese, in un perpetuo calvario che sarebbe davvero insopportabile se una cifra di di– strazione non ci assistesse come un reagen– te necessario. Ma noi passiamo in questo mondo condannati a una sordità e a una ce– cità spaventose, nè basta il desiderio che ab– biamo di conoscere a farci perdonare tutta l'ignoranza che -portiamo nei rapporti con 19

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