UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945

cnt1ca ha conservato sempre un rapporto spirituale allora non deve essere impossi– bile dai suoi accenti dedurre la scala di que– ste variazioni interiori. La letteratura è sta– ta davvero per me eia un certo momento la vita stessa, e qui l'immagine di du Bos in– terviene con tutta la musica aperta delle sue pagine più piene e esemplari: ma per ar– rivare a questa conclusione apparentemente così felice e sorprendente quanto tempo di pena, di desolazione e cli disperazione: ave– vo dunque trovato un elemento attivo cli resistenza contro la rovina perpetua dei miei movimenti, contro il franare della volontà e dell'attuazione pratica. Ma anche una po– sizione così assoluta per la sua natura cli eccezione costa nel ritmo costante cli vita, ha delle terribili esigenze per proteggerci da una peggiore delusione, dal gusto avvele– nato della sconfitta. Resistere su una nozio– ne così pura mi appare oggi impossibile e l'accetto come termine di confronto genera– le, restituendo all'anima la sua vita autono– ma, un corso che può chiamarsi anche pre– ghiera, magari Dio. Ma fino a che punto il– luminavo questo valore spirituaìe della let– teratura, oggi lo capisco mentre dico: Dio e allora mi accorgo che con lo stesso fervore mi era apparso un giorno questo confronto di assoluto e di gioia. Ricordo - mi è con– cesso un ricordo, per una volta? - la gioia vera, la prima pace di questa pronuncia 17

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