UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944
risparmiata dalla bufera, ma clze in realtà si alimenta delle inquietudini più vive e delle speranze dei popoli in un tempo di concordia <' di prosperità. È ancora un segno di inestimabile superiorità clze nessun altro continente potrà mai contesta,gli: presenza a sè e presenza al mondo. Ma per uscire dal disordine e dal!' in, quietudine in cui il mondo si trova, ap, pare ogni giorno più certo clze le soluzioni esclusivamente politiclze o economicl,e sono inadeguate. Occorre perciò rifarsi ad una misura etica e religiosa, clze cli fronte al, l'invadenza degli o,ganismi collettivizzanti; riaffermi l'uomo nella sua libertà, nella sua realtà, nella sua responsabilità. Al mondo nuovo clze so,gerà sulle rovine fuman1,; bisognerà però offrire l'uomo nuovo, altrettanto privo di egoismi e di rancuré e appunto il carattere di estremo furore raggiunto dal conflitto, la violenza belluina dell'urto clze coinvolge sfere di popolazioni una volta escluse dal fragore e dalla crnenza degli assalt,; faciliterà, nella drammatica Jpoliazione delle anime e dei corpi, tale rinascita. La guerra, distruttrice di canti valori wnam; può
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