UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944
58 realizzazioni, ma si aliena tutte le simpatie. Non è più rivoluzione, cioè esasperazione di un bisogno di vita; è solo decadimento, non sempre glorioso. Conosciamo anche l'errore di credere rivoluzio– nari - cioè innovatori pronti al sacrificio ed a costo della violenza - tutti coloro che si son tro– vati testimoni, magari anche passivi, del turbine rigeneratore. Nessun educatore informa ormai più i precetti suoi ai principi della diseguaglianza. Gli spiriti rivoluzionari nascono per forza interna, per la congiura di speciali condizioni della natura e del cuore. Non si formano a una scuola, ma erom– pono per una urgenza più forte d'ogni ragiona– mento nei momenti cruciali. Non possono essere massa anche se il loro atteggiamento ha un certo fascino per tutti, anche per coloro che lo credono solo un comodo modo di evasione ai freni ed ai vincoli. Costoro, che non sanno cosa sia sacrificio, non pongono per il compenso quella dose di idea– lismo e di rischio che ristabilisce in certo qual modo un equilibrio ed un perchè per la morale eroica. Sono trascinati sulla via della rivoluzione solo per frenesia di distruzione : è quella maggio– ranza che impara ad invocarla per aver diritto al rivoluzionarismo nei modi, mentre mantiene un sordido ed egoista conservatorismo nella ispira– zione degli atti. E' quella maggioranza che è pronta a chiedere e non a dare; che, in sostanza, è ancora priva dell'educazione necessaria per essere capace di comprendere la novità. La sua azione sfugge ad una giustificazione morale. Noi vorremmo ne– garle persino quella storica. La sua invadenza noi sentiamo che dovrebb'essere frenata, poichè non sembra obbedisca ad alcuna logica. Ma la sua pre– senza noi dobbiamo accettare come una forza ter• ribile, che giunge all'azione senz'esservi preparata,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy