UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

50 provarli in grandi opere, in assunti determi– nativi, in impegni vitali, corali, fuori degli isolamenti d'una disperata autobiografia. Noi li mettiamo invece solo in vendita, nelle mo– stre. Gli antichi offrivano agli artisti sostan– ziali fiducie, cioè opere, cioè volte immense e gloriose, altari e palazzi: noi offriamo bot– teghe d'arte o quelle infilate di sale parate di juta - le nostre « sale » delle esposizioni - che chiamiamo, sciagurati, « avvenimenti d'arte », mentre l'arte avviene fuori, è avve– nuta con le vite di Modigliani, Van Gogh e Gauguin. G10 PoNn Permettimi~ caro Ponti; l'arte è anche occasione, ma credo che innanzi tutto sia questione d'artista,· vale a dire (almeno per me} di polso, di cuore e di anima. Esiste insomma ,. e con quale rigore ,. anclze il /attore «uomo.» a determinarla e quindi non basterà dare, a quei nomi che segnali, i cento metri quadrati di muro o i quattro anni di tempo. La Sistina offri a Michelangelo ampiezze a lui natural,~ e quelle sue figure avevano la sua «-dimensione». Ma chi tra i contemporanei ha realmente una tale misura interna f Muri intattl~ absidi nude ve ne sono e aspettano la mano capace alle loro su, perfici. Ma i nomi che citi non farebbero che smisurati ingrandimenti delle loro tele, o riempi,, rebbero la Sistina di dieci, cento piccoli quadri.

RkJQdWJsaXNoZXIy