UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

48 assoluto ed esclusivo fuori dei termini con– sueti, che fra noi erano allora il termine accademico (Ojetti) e quello antiaccademico (Pagano): nei quali anche quella volta l' ar– gomento si esauriva fra noi in una ennesima polemica. Andammo poi un giorno a vedere assieme, sugli altissimi impalcati, i restauri o meglio le difese delle pitture della volta della Sistina. Egli tacque sempre, con quel viso inconqui– stabile alla emozione, od almeno a certe emo– zioni. Taceva e pareva aspettarmi, direi quasi, mentro io ragionavo sul fatto che Michelan– gelo non aveva dipinto per « esser guardato da lontano, da giù », ma per essere anche guar– dato col naso sul muro. Dipinse per sè, in modo assolutamente analitico, pelo per pelo, ruga per ruga, nelle facce, attorno agli occhi e con certe figurine piccolissime anche. Nessun sintetismo espressivo in questo gigante che pur operava una grande sintesi : il che è giusto perchè, esista pure la sintesi, ma « sintetismo » non esiste : nulla è sintetico nella natura : la massa di un bosco è fatta dalla esistenza di centomila foglie di struttura ed apparenza ana– liticissime ( se così si può dire) e complica– tissime, individuali. Michelangelo, con nel- 1'animo una forse insuperata ispirazione di

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