UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

così simile a noi, ci fissa dal vetro. La Pia è già smarrita tra le braccia ciel conte, Anna– lisa ha già eletto cli no e la giovane scono– sciuta dalla bocca così provocante ha evi– dentemente già stretto un patto con l'affa– scinante Pietruccio, inutile tornare cli là. E in quanto a bere, non parliamone neanche, perchè è tanto se ci reggiamo ancora in piedi. Che triste scherzo. tutto questo è successo per essere capitati qua dentro. Dove la ma– gica felicità per cui poco fa si volava invin– cibili sopra le turbe? Continua a scuotere il capo stupidamente quel pallido ed equi– voco tipo della nostra identica statura, cli là, nello specchio. a rammentarci la rapi– dità della vita (non si è neanche usciti cli casa per anelare alla festa e già il cielo schia– risce, escono i camioncini dei lattai, l'orche– stra ripone negli astucci flauti e violini e ci si domanda come mai). Prudenza, vogliamo dire, anche con le toilettes dei grandi alberghi, le loro luci si– billine, quel silenzio, quella gelida serenità, gli specchi, la sediziosa voce dell'acqua, si– mile agli scoli misteriosi delle montagne negli anni anelati, la quale parla troppo vi– vamente, grondando dai lucidi colonnati cli maiolica (in tanto severo abbandono!). Dif– fidate dai vitrages smerigliati con lo stemma in trasparenza per cui si accede alle latrine. 4S

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