UOMO - Anno II - n. 3 - giugno 1944
leologico. L'argomento ontologico, infatti, prova semplicemente l'esistenza di Dio come pensiero, poichè dall'esistenza di un'idea si può arguire soltanto l'esistenza di un pensiero che la pensa, ma non di una realtà indipendente dal pen– siero; resta così eliminata quella confusione di essenza e di esistenza, e cioè di pensiero e di realtà, che è sempre stata fatta con l'argomento ontologico; l'argomento cosmologico prova la esistenza di Dio come pura e semplice realtà; ma il passaggio dalle varie e molteplici realtà alla Realtà divina non sarebbe possibile senza l'idea dell'essere, che unifica e coordina le varie realtà, e perciò l'argomento cosmologico si deve integrare con l'ontologico; e, finalmente, l'ar– gomento teleologico prova l'esistenza di Dio come sommo bene: ma il sommo bene, e cioè l'ordine morale dell'essere, suppone l'esistenza della realtà e dell'idea di essa, come abbiamo visto; così l'argomento teleologico si integra coi precedenti, e ne discende come per generazione. Così, attraverso la teosofia rosminiana, si ar– riva veramente non dico a percorrere « l'infinita via, che tiene una sustanza in tre persone », come dice Dante, e cioè a conoscere il modo con cui le tre Persone della Trinità divina si generano l'una dall'altra, ma almeno a compren– dere come Dio debba essere necessariamente Padre, Figlio e Spirito Santo: Padre come Real– tà, Figlio come Sapienza, e Spirito Santo come Amore. La teosofia del Rosmini è, insomma, da considerare i! più completo e più moderno com- 63
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