UOMO - Anno II - n. 3 - giugno 1944
come abbiam detto, di far sì che un par– tito prevalga a dirittura su tutti gli altri. Se poi il potere di cui si parla, superiore a quello dei partiti, non appartiene ad alcun partito, in tal caso non basta più l'antagonismo solo de' partiti equilibrati fra loro a salvare la società, ma si ri– chiede qualche cosa di estraneo a tutti i partiti, si domanda con ciò il punto fermo di Archimede. li primo adunque degli spedienti proposti è insufficiente ad ottenere il fine di proteggere la civile associazione dal male, che minacciano di farle i partiti poLtici che nel suo seno si suscitano. Esaminiamo il secondo; e facilmente tro– veremo soggiacere anch'esso a tali incon– venienti, che la società non' avrà molto a sperare di esserne megLo protetta e gua– rentita. Egli è certo, che dove un partito prevale immensamente su tutti gli alteri, questi possono venir pareggiati e gover– nati da quello. NegL Stati-Uniti dopo il 1801, nel qual anno il partito democratico s'impossessò del governo e prevalse del tutto sopra il partito aristocratico, non vi furono più de' grandi partiti politici, per– chè la maggioranza del popolo divenne onnipotente. Se si vuol considerare l' ari- 47
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