UOMO - Anno II - n. 3 - giugno 1944

44 teste degli uomini di partito, prevalgano costantemente i tranquilli principii di giu– stizia e di rettitudine morale, che soli pos– sono condurre la società al vero suo fine? Ecco una delle più importanti domande che dee farsi I' uomo di stato, uno de' più difficili problemi, di cui dee tentare la so– luzione la Filosofia della politica. Contro il pericolo anzidetto de' partiti, i quali tolgono e ai governanti e ai go– vernati la calma necessaria per discernere il giusto ed il retto, e per tenerlo a sola guida delle proprie operazioni, furono pro– posti più espedienti, che generalizzati, si riducono ai due seguenti: 1 ° Quello di far sì che nessuno partito prevalga sopra dell'altro, tenendoli in un cotale equilibrio di maniera che l'uno lot– tando contro ali' altro si collidano scambie– volmente (sistema dell'equilibrio o dell' an– tagonismo sociale). 2° Quello di procacciare che l'uno de' diversi partiti prevalga a dirittura sugli altri, in modo eh' egli non abbia più a te– mere da nessun altro e che perda con ciò la voglia di nuove intraprese, e tutti gli altri sieno dominati, infrenati e regolati dal!' onnipotenza del partito che prevale (sistema dell'assolutismo).

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