UOMO - Anno II - n. 3 - giugno 1944

naturale (paga11a)unito all'osservazione scien– tifica della natura, e la solidità della conce– zione cristiana dell'universo, che assicura allo spirito una supremazia sulla natura. Tutto ciò che si riferisce a cause e a perchè, è stretta,. mente scientifico e risponde alle necessità del– l'intelligenza, della logica; e tutto ciò che si ri– ferisce agli scopi, è strettamente religioso e ri– sponde alle necessità del sentimento di speran– za, della logica del cuore. Ma poichè senza sen– tire gli scopi non possiamo comprendere le cau– se, ed investighiamo queste con una finalità, nè possiamo sentire gli scopi senza comprendere le loro cause, 11evie11eche l'eziologico ed il teleo– logico so110aspetti inseparabili, ed inseparabile è il religioso dal scientifico. In questo modo te– niamo unita la scienza alla religione e la reli– gione alla scienza. V'è stato un periodo durante il quale il scientifico o pseudo-scientifico ha do– minato, e ci si volle far credere che l'investi– gazio11e delle cause avrebbe risolto il problema del cuore, o meglio che problema, l'anelito degli scopi. Questo periodo di volgarità di sentimenti si è chiuso degnamente con opere così ridicole e così grottesche come gli Enigmi dell'universo di Ernesto Haeckel, monumento della varietà pseudo-scientifica e della i11capacitàa se11tirele inquietudini religiose. Tutte queste coscienze che ci assicurano d'es– sere soddisfatte con ridicoli sostitutivi dell'im– mortalità dell'anù:na personale, ci fanno vera- 15

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