UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944
66 rigidezza. Ottenuto il controllo su tutti i sudditi, educati, organizzati, indirizzati, può farli rien– trare nella normalità della vita, sicura che il passo compiuto in avanti non sarà più ripercorso all'in– dietro. La costituzione del 1936 ridiede dignità alla famiglia e diritto alla proprietà. Disposizioni più recenti hanno riaperto le chiese ed abolito il co– mintern. « Dittatura del proletariato» suona or– mai demagogismo: vinta la battagtii fatti ricono– scere i propri diritti acquisiti, anche il proletario abbandona gli estremismi e ritorna ad una vita probabilmente più ricca, più intensa, più dignitosa che in regime zarista, ma anche più logica e più umana di quella propagandata nel sangue tra le aberrazioni livellatrici. Il comunismo marxista che vuol rigettare tutto intero il passato con le sue formule e le sue con– quiste nella preistoria, non ha più motivo di esi– stere. Può continuare a tagliare la testa ai capi– talisti, ma non pensa più a togliere di mezzo il capitale. Può aspirare alla diffusione mondiale, ma non è più internazionalista: si fa anzi propugna– tore di un più decentrato sistema federale, col ri– conoscimento implicito degli organi di stati nazio– nali. Con che il «comunismo» cessa di essere un ideale universale, e diventa bolscevismo russo (si ricordi il significato etimologico della parola: mi– noranza). Diventa un modo politico, cioè di ideo· logia e di organizzazione, al servizio dello stato che l'ha fatto suo e lo impersona. Come tale ormai noi lo giudichiamo, e il nostro sguardo mira più alla prassi che alla teoria.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy