UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944
vallo di pensiero. Poichè non possiamo più - come gli antichi - con le vive immagini progredire in pensiero, siamo vivi cd esatti soltanto nelle sensa– zioni. Nfa nelle sensazioni troviamo meravigliosa– mente cli tutto, ricordi affetti immagini idee tempi e spazii. Il mondo è questa nostra gran casa ine– splorata, e con un grido d'amore e di sorpresa vi ritroviamo tutti i segni nostri, le nostre cose note, cose capite, cose amate. Così, per amore, la Mansfield sì ferma alle pri· me piccole cose che incontra, alle tante cose che sono sfuggite ai classici col loro procedere a gran– di archi. Se la Mansfield entrasse nel mondo dei Promessi Sposi, si fermerebbe subito nel cortile di Lucia, sotto il grande fico, e resterebbe lì tutto il pomeriggio, mentre Lucia lavora, nell'aria di Brianza trasparente e quieta, tra l'odore dell'erba e il cielo chiaro come acqua. Tutto è argomento di poesia: l'amore e la morte sono presenti in tutte le piccole cose, e la ! 1 Iansfield canta tutto, tutto quello che ama. L'unico limite al suo scrivere fu– rono il tempo e le forze: « c'è tanto da scrh·ere e il tempo è così poco! » Essa brucia d'amore, scrive per « debito d'amo– re», toccando tutte le cose in una fitta d'addio, le cose che pericolosamente stanno per scomparire, e prima di scomparire diventano tremendamente vive. « Sempre io sto per benedire quello che ve– do». Non è mai malinconica, ma invece della ap– pannata malinconia ha una felicità urgente, una fe– licità che spalanca, e per il suo fragile mondo quella tenerezza che fa tremare, come quando si mette 39
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