UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944

32 scrisse agli amici di aver trovato una nuova di– mora e d'esserne felice, Gli oggetti più cari all'affetto di Katie sono oggi crudamente scomparsi. Coloro che abitano la «Casetta» non sanno neppure che ella sia esistita. Così il tempo vuole. In quei giorni d'autunno Ka– tie, avendo provato le sue forze in passeggiate cu– riose lungo le colline, era soddisfatta di sè e del paese che abitava, i suoi lettori sanno già in qual modo ella osservasse tutto quanto l'attorniava, e anzi vivesse in continua dipendenza da queste im– provvise scoperte della sua sensibilità, colore del mare, movimento di fiori al vento, sorrisi delle per– sone incontrate, alberi lungo la strada ... Così la conoscenza con il paese fu festosa e dolce: « come una fiaba», ripeteva ingenuamente, Nei primi tem– pi il clima continuò in luce, poi mutò improvvisa– mente e Katie cominciò a soffrire. All'ultima sera serena, osservò il sole tramontare oltre i monti francesi. Il suo splendore fu tale da impaurirla. Per la prima volta sentì l'avvenimento della sera ol– trepassarle la pelle, scenderle nei pensieri, chiu– derle la memoria e le speranze. A1ipena fu notte comprese la sua solitudine. Nella casa un gonfio silenzio le impediva di muoversi serenamente. Si coricò sul lettino, sperando di quietarsi. Il mare co– minciò allora a percuotere i suoi pensieri con un ansare improvviso: pareva che giungesse a frasta– gliarsi attorno agli alberi del giardino e la casa fosse un misero scoglio. Lo ascoltava a occhi sbar– rati, ossessionata dal cuore che non riusciva a cal-

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