UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944
dei figli naufragati - e tutti asserpa nel!' immenso olocausto: ci mulina falene palpitane,; senza scampo, nel macero di vite che una giostra impazzita alimenta. (La parola, cosi rapido fuoco ci consuma, non !,a voce per chiedere pietà). 01,. diradi l'ecfisse, fenda il sordo tumultuare cl'anime corusclze una luce, riapra le sue braccia la croce sul martirio ùnmeritato. E noi perdoneremo dissociando la cenere caduta dalle tempie, se ha tregua la congiura sui dolenti declivi d'asfodelo; - noi rimasti attorno a una superstite campana o terra affaticata, con le ossa dei /ratelh coi sassi delle tombe r,/aremo il tuo volto cancellato. DOMENICO PORZIO 23
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