UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944
LAVA Chi mai, s' io grido, m'udrA dalle schiere celesti 1 (Rilke,Duin: l) Alicava la notte un vago orrore nelle conche del golfo silenzioso: il prodigio nascosto empiva l'aria con un fremere d'archi. Ariete ai tassi destava il lungo sonno e dalla valle imnzensanzente aperta i fiu,ni al in.are fuggivano veloci: un brividio oscillava le tenere viole. Ogni pietra schiudeva una creatura, un'anùna ogni cosa~ e altz'niprovviso appannarsi degli astr,; un grido umano parve alzarsi al vulcano - dalle stalle i cavalli nitrirono smaniosi tendendo le pupille dilatate ali' eco sotterranea; dai recinti rispose un abbaiare lamentoso. 21
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