UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
So, e permetta che lo dica, lei vorrà togliere a queste mie parole ogni ombra di superbia, so che la rinascita, perchè infine per noi giovani si tratta di un ricominciamento, non potrà cl,e sorgere da un nostro intimo convincimento, da una nostra personale esperienza, e di esperienze anche dolorose abbiamo già u~ carico non leg– giero ed altre verranno a gravare maggiormente; ma un consiglio da parte degli anziani anche soltanto una parola di simpatia, sarà sempre atteso. Per esempio, con gli amici s'è parlato della necessità di un severo esame di coscienza di fronte alle correnti del pensiero che diramano nella nostra cultura e di tentare, fra l'altro, un resoconto dell'idealismo, una riprova intendo dire, della sua efficacia di aiuto umano nei fran– genti in etti viviamo. Cioè, se anche al di fuori delle esatte, ed un poco astratte, geometrie della speculazione, l'idealismo regge agli assalti della vita ed offre non dico un riparo, ma ti/I aiuto al cuore angosciato. /\fa chi può farlo se non 1111 uomo educato a quella dottrina? Noi ne siamo vissuti ai margini, e 11011 so ancora dire se per fortuna o per di– sgrazia; certo la vita ci ha chiamati a diverse espe1frnze, a diversi problemi e per noi l'idea- 8\
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